“L’Aquila città mutata”: l’analisi dei fenomeni per capire le dinamiche del cambiamento
29 maggio 2015
Concluso con successo il 4° Convegno regionale ANS – Associazione Nazionale Sociologi
L’AQUILA – Si è svolto giovedì 28 maggio, presso l’Aula magna del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università dell’Aquila, il 4° Convegno regionale ANS (Associazione Nazionale Sociologi) “L’Aquila città mutata”, organizzato da Atletica L’Aquila, associazione sportiva e culturale, in collaborazione con l’Università degli Studi dell’Aquila – Laboratorio Cartolab, l’Assessorato alla Cultura del Comune dell’Aquila e l’Associazione Nazionale Sociologi. L’incontro è stato coordinato dalla giornalista Angela Ciano. Nell’occasione è stata presentato anche il numero 2-2015, in un nuovo editing, della rivista socio-culturale Quaderni in Mutazione, edita da Atletica L’Aquila, che quest’anno presenta all’interno, oltre a contributi scientifici di qualificati studiosi, una sezione dedicata a tutto il territorio circostante la città capoluogo, le frazioni del Comune dell’Aquila e i Comuni del cratere. Proprio per la ricchezza dei temi trattati, il convegno è stato diviso in due sessioni: mattina e pomeriggio.
Ad aprire i lavori è stato il Vicesindaco dell’Aquila, Nicola Trifuoggi, che nel suo intervento “Ricostruzione e legalità” ha affrontato i temi legati alle patologie della ricostruzione e di come in Italia non esista ancora una legge sulle emergenze, situazione che consente, in caso di calamità, interventi senza controlli, corruzioni varie e speculazioni di profittatori. L’intervento successivo “Ricostruire le reti sociali attraverso la condivisione delle pratiche fruitive”della sociologa Geraldina Roberti ha toccato temi come la condivisione dei consumi, che a L’Aquila può tradursi in momenti d’incontro per vivere la città, specie dopo il terremoto e in particolare da parte degli studenti universitari. A seguire la presidente regionale dell’Unicef, Anna Maria Cappa Monti, con l’intervento “Adolescenti e catastrofi: un’esperienza sul campo”ha riportato la sua esperienza personale nella guerra del Kosovo, nei campi profughi e nelle tendopoli nel post-sisma del 2009, sottolineando come il silenzio agghiacciante dei bambini e dei ragazzi in tali circostanze sia l’elemento che tragicamente li accomuna.
La geografa Serena Castellani dell’Università degli Studi di Padova ha invece affrontato il tema “Ricostruzione e spazi sociali: il tempo libero degli studenti universitari”, riportando i risultati di uno studio sulla mobilità degli studenti a L’Aquila, dal quale si evince in conclusione il problema della congestione del traffico nella nostra città e le carenze dei servizi della mobilità e dei mezzi pubblici. Il prof. Alessandro Vaccarelli, pedagogista dell’Università degli Studi dell’Aquila, è intervenuto, con il Gruppo Educare in Movimento, con Marta Allevi, Chiara Ciccozzi, Arianna Fiorenza, sul tema “Educare per ricostruire: outdoor training e cittadinanza”. Insieme hanno illustrato i risultati di una ricerca-azione condotta presso le scuole primarie e secondarie aquilane e sul rapporto dei ragazzi con lo spazio geografico, le capacità di resilienza e di socialità del gruppo.
Nella sessione pomeridiana il ricercatore del CRESA Alberto Bazzucchi, sul tema “Città mutante, città persistente. Traiettorie di sviluppo dell’Aquila prima e dopo il terremoto”, ha riportato una serie di dati riguardanti le mutazioni della popolazione residente a L’Aquila, sugli stranieri, l’istruzione, il trasporto pubblico, la viabilità, sui settori della produzione, con un’esplorazione empirica della struttura della città e delle sue mutazioni, conoscenze utili per una successiva pianificazione strategica. La geografa dell’Università degli Studi dell’Aquila, Lina Calandra, è intervenuta sul tema “Una geografia politica dell’Aquila e delle sue frazioni”, con uno studio sul comportamento politico degli abitanti, in relazione all’assetto spaziale del territorio, in cui ha evidenziato come gli abitanti delle frazioni dell’Aquila hanno la tendenza a concentrare il voto su una sola persona e non a disperderlo, e questo forse per un rapporto diverso con il territorio rispetto alla città.
C’è stato poi l’atteso intervento del prof. Raffaele Colapietra sulla città e il suo contado, che successivamente ha coordinato la tavola rotonda sul tema “I Castelli fondatori e la città: un rapporto lungo e difficile”, alla quale hanno preso parte, riferendo le situazioni delle frazioni – già Comuni autonomi fino al 1927 e forzatamente aggregati all’Aquila dal governo fascista – il coordinatore del comitato interfrazioni Franco Papola, il giornalista Giustino Parisse (Onna), Goffredo Palmerini (Paganica), Fulgenzio Ciccozzi (Roio), Angela Ciano (Arischia), Alessio Rotellini (Camarda), Tonino De Paolis (Bagno), Giovanni Cialone (San Vittorino), Giancarlo Graziani (Preturo). Il problema comune che è emerso è quello di frazioni scollegate dalla città, sradicate dalla loro storia, con i centri storici distrutti dove non si è speso ancora un euro per la ricostruzione, con una scarsa rappresentanza in Comune e che vedono una città matrigna, distante, che forse considera ancora gli abitanti delle frazioni come i “cafoni” di una volta. Oggi che le frazioni si sono ingrandite, non vogliono più avere, come è giusto, quel ruolo subordinato cui sono state relegate fino ad ora. Il futuro dell’Aquila è strettamente connesso alla necessità di ritessere un rapporto forte con il suo contado e con tutti i Castelli fondatori del Comitatus aquilanus, come insegna la storia civica. Il terremoto sotto questo profilo offre la possibilità di fare un salto culturale e di invertire la tendenza, anche se i segnali finora, specie in tema di ricostruzione dei centri storici, vanno purtroppo in senso contrario, reiterando gli errori del passato.
Ha chiuso la giornata Vincenzo Vittorini, dell’Associazione “6 aprile per la vita Onlus”, con l’intervento “Prevenzione e ricostruzione antisismica”, nel quale ha sottolineato il fatto che soltanto il 30 aprile 2015, a sei anni dal terremoto, nel Comune dell’Aquila è stato approvato il Piano di Protezione civile, che si può considerare una “vittoria” per la nostra città. La prima volontà deve essere quella di ricostruire in sicurezza, facendo partire dall’Aquila un’esperienza pilota per la protezione antisismica in Italia. Cosa che invece non è successo. Bisogna che quanto accaduto il 6 aprile 2009, con i suoi 309 morti, ci insegni che la prevenzione è essenziale per educare le generazioni a convivere con il terremoto e a sapersi proteggere. Ma soprattutto a costruire con il massimo grado della sicurezza antisismica. Durante il convegno sono stati proiettati due video: uno sulla legalità, realizzato dagli studenti del Liceo Cotugno con la prof. Anna Lucia Bonanni e il docufilm “Onna, prima di domani” del regista Daniele Campea. Hanno portato il saluto al convegno l’Assessore alla cultura Betty Leone, il consigliere della Fondazione Carispaq, Walter Capezzali, e il Presidente nazionale dell’ANS, Pietro Zocconali.