MINORI, BRAMBILLA: “SUI FUORI FAMIGLIA DATI NON AGGIORNATI”

 
“Sull’infanzia e sull’adolescenza non solo il governo non impegna risorse adeguate, ma non dispone neppure di dati aggiornati e attendibili relativi ad alcune prestazioni sociali, come l’accoglienza dei minori fuori famiglia. In queste condizioni è difficile anche ragionare sugli interventi necessari”. Lo ha detto la presidente della commissione parlamentare infanzia e adolescenza, on. Michela Vittoria Brambilla, al termine dell’audizione di Raffaele Tangorra, direttore generale per l’inclusione e le politiche sociali del ministero del Lavoro, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sui minori fuori famiglia.

“Ci troviamo – sottolinea la presidente – nella spiacevole condizione di non disporre di dati realmente aggiornati sui minori fuori famiglia (come su tante altre prestazioni sociali) né sulla spesa effettivamente erogata, a tutti i livelli istituzionali, a favore dei bambini e degli adolescenti. E’ il prezzo che paghiamo per la frammentazione delle competenze conseguente alla riforma costituzionale del 2001 e all’assegnazione di molti poteri alle Regioni. Il governo dovrebbe azionare tutti gli strumenti a sua disposizione e stanziare tutte le risorse necessarie per superare in tempi brevi una situazione che rende difficile, per non dire di peggio, elaborare politiche adeguate”.

Il caso dei minori fuori famiglia è emblematico. Per conoscere l’entità del fenomeno, il governo deve mandare questionari alle Regioni che a loro volta, senza obblighi né sanzioni in caso di inadempienza, raccolgono i dati. I risultati di questa “indagine” dicono che i minori “fuori famiglia” sono – al 31 dicembre 2012 – 28.092, di cui 14.246 in affidamento familiare e 13.846 accolti nei servizi residenziali.

Un quadro sostanzialmente stabile rispetto alle rilevazioni precedenti e dal quale – ha precisato Tangorra – “non si attendono significativi scostamenti nel 2013”. Ne risulterebbe un tasso stimato di minori fuori famiglia, in Italia, pari al 2,8 per mille, significativamente più basso di quello registrato nei principali Paesi europei. La speranza di avere dati più precisi e aggiornati, ha specificato il direttore generale del ministero, è legata alla progressiva operatività del cosiddetto Casellario dell’Assistenza, la banca dati che permetterà di costruire una sorta di “cartella sociale” del cittadino, raccogliendo le informazioni su tutte le prestazioni sociali che gli vengono concesse. Un progetto che procede a rilento anche per gli evidenti riflessi sulla privacy, soprattutto del terzo “modulo” del Casellario, destinato a raccogliere le prestazioni per i minori, i non autosufficienti e i disabili, i poveri. Su queste tre macroaree si dovrà anche effettuare, in futuro, il monitoraggio della spesa delle Regioni.

“Intanto però – sottolinea l’on. Brambilla – non siamo in grado di seguire tempestivamente l’evoluzione del fenomeno, sul quale incidono fattori nuovi come il rilevante afflusso di minori stranieri non accompagnati”.