Italia

MINORI, BRAMBILLA: VERGOGNA PER GLI ABUSI A ROMA, SCANDALO ORRIBILE

 

“Le prime indiscrezioni lasciano senza parole. Siamo di fronte ad una vergogna, uno scandalo orribile, una situazione indegna di un paese civile all’alba del XXI secolo”. Lo ha detto oggi l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, commentando l’indagine della squadra mobile di Roma, che ha portato alla chiusura e al sequestro della casa famiglia di Santa Marinella. “Ringrazio – aggiunge – la polizia per il suo impegno e mi auguro che la magistratura faccia presto chiarezza sui responsabili e li punisca con tutto il rigore della legge”.

“In passato – ricorda la parlamentare, responsabile del Dipartimento di Forza Italia per il sociale e la solidarietà – ho più volte richiamato l’attenzione sull’esigenza di rendere più stringenti i controlli sulle strutture di accoglienza dove i minori fuori famiglia sono accolti anche per periodi molto lunghi. Da tutti i punti di vista: dalle condizioni dei bambini e adolescenti ospiti, alla conformità igienico-sanitaria dei luoghi, alla onorabilità e professionalità degli educatori, fino alla congruità delle rette. Ho anche presentato, in tempi non sospetti, una proposta di legge per creare un Osservatorio ad hoc. Una “provocazione” che qualcuno può non aver apprezzato ma che fatti di cronaca come quelli accaduti alle porte della capitale fanno sembrare, ad un più attento scrutinio, del tutto giustificata. Ora mi auguro che l’indagine avviata dalla commissione infanzia sui minori fuori famiglia, che ha preso le mosse proprio ieri, possa contribuire ad una riflessione seria sulle strutture di accoglienza, per distinguere nettamente tra chi offre un servizio meritorio e chi ne approfitta per fare business (o peggio). L’accoglienza residenziale, non dimentichiamolo, assorbe ingenti risorse pubbliche che forse potrebbero essere meglio impiegate per intervenire preventivamente sulle famiglie in difficoltà ed evitare molti allontanamenti di minori”.

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