Che quest’ultima sia una società in attivo e, quindi, virtuosa è un dato di fatto che l’amministrazione comunale non ha mai negato ma che anzi ha sempre sostenuto, anche in tempi non sospetti, prima cioè che venisse certificato dalla relazione Cottarelli, anche e soprattutto nei confronti di chi ne ha continuamente e pesantemente criticato l’esistenza salvo fare oggi precipitosa retromarcia ed ergersene ad improbabile paladino e difensore.
Il problema, purtroppo, non è la virtuosità della Julia Servizi quanto il fatto che la stessa svolge attività non indispensabili per un comune ovvero non attinenti ai compiti che a questo sono propri.
Come il capogruppo del Movimento 5 Stelle dovrebbe sapere in quanto avvocato, la legge di stabilità 2015 ha imposto ai comuni di alienare o comunque dismettere società partecipate che operano in regime di mercato e che non svolgono servizi pubblici locali, servizi cioè di stretta competenza dei comuni.
E’ un dato di fatto innegabile che la Julia Servizi sia una società commerciale che opera nel libero mercato e che si occupa della vendita di gas ed energia elettrica, attività queste che certamente non rientrano tra le funzioni che spettano per legge ai comuni.
Solo questo è il motivo per cui, purtroppo, l’amministrazione comunale è stata suo malgrado costretta a predisporre un piano tecnico e non politico di razionalizzazione delle partecipate che prevede la sua vendita, fatti salvi comunque i posti di lavoro che verranno conservati per effetto di apposite clausole contrattuali.
In ordine poi ai paventati rincari delle bollette per i cittadini, è del tutto evidente che la libera concorrenza e la pluralità di offerta nel mercato dei prodotti gas ed energia elettrica consentiranno, in forza dei principi base dell’economia, un contenimento dei costi fermo restando il fatto che, operando a Giulianova ben 32 società che si occupano di tali servizi, i cittadini avranno la possibilità di scegliere l’operatore più conveniente.
Quanto, infine, alla Giulianova Patrimonio, società anch’essa sana e che al contrario dell’altra può essere mantenuta perché svolge servizi pubblici locali, è vero esattamente il contrario di ciò che viene affermato dal consigliere Trifoni.
Per effetto della sua trasformazione in società in house, infatti, la Giulianova Patrimonio diventerà parte integrante del comune e si avrà, da un lato, un controllo maggiore e diretto da parte dell’ente e, dall’altro, una drastica riduzione dell’autonomia gestionale e decisionale dell’amministratore unico.
L’attribuzione per un periodo medio lungo dei servizi affidatigli, quali il verde pubblico, consentirà, inoltre, alla società di investire in risorse in grado di migliorare sempre più il proprio operato, fermo restando l’encomiabile impegno da sempre svolto dai suoi dipendenti che spesso e volentieri viene dimenticato o sminuito per basse e strumentali ragioni politiche.
Lista Civica per Francesco Mastromauro Sindaco
Il capogruppo Lorenzo Di Teodoro