Roma – A fine giugno si conoscerà la google map degli oli abruzzesi. Saranno divulgati nel corso di un evento conclusivo dei due progetti Oliando PE e Oliando TE finanziati nell’ambito della misura 1.2.4. del PSR Abruzzo 2007/2013.
E’ quanto emerge a l’Aquila nel corso del Salone Tipici dei Parchi, al convegno organizzato da Aprol Abruzzo e cooperativa Plenilia sulla carta d’identità degli oli di oliva extra vergine abruzzesi. L’indagine affidata al COTIR di Chieti utilizza un sistema complesso di fattori per caratterizzare l’origine dell’olio extra vergine di oliva del territorio delle province di Teramo e Pescara.
In questo progetto il legame tra il prodotto e il territorio è definito utilizzando la tecnica dei GIS (Sistemi Informativi Geografici) e dell’NMR (Risonanza Magnetica Nucleare). I GIS consentono di descrivere, organizzare, elaborare e rappresentare i dati territoriali relativi all’ambiente pedoclimatico e colturale. L’NMR consente di procedere alla caratterizzazione geografica individuando le componenti chimiche dell’olio che contraddistinguono quel determinato prodotto rispetto ai tanti altri oli di qualità prodotti. La sintesi di tale ricerca è un risultato che permette di ottenere una caratterizzazione geografica dell’olio di oliva e un percorso di tracciabilità per risalire, dall’olio all’ambiente di produzione.
Dai dati dell’osservatorio economico di Unaprol, cui le due società cooperative Aprol Abruzzo e Plenilia aderiscono, risulta che l’olivicoltura è la seconda coltura arborea dopo la vite. Il patrimonio olivicolo abruzzese è stimato in 9 milioni di piante su circa 46.000 ha che rappresentano il 50% della sola superficie agricola utilizzata (SAU), arborea. Le aziende che coltivano olivo sono oltre 60.000, ma di queste soltanto un quarto sono ad indirizzo prevalente ed il 75% ha superficie inferiore a due ettari. Tre DOP presenti sul territorio rispettivamente nelle province di Chieti (Colline Teatine), Pescara (Aprutino Pescarese) e Teramo (Pretuziano delle colline teramane). Di fronte ad un mercato che ancora oggi non aiuta il consumatore a distinguere sullo scaffale il prodotto di una qualità diversa che premia l’origine dei territori, i risultati dei due progetti Oliando PE Oliando TE contribuiranno a formare la carta d’identità degli oli extra vergine di oliva abruzzesi.
La provincia di Teramo rappresenta il 14% della superficie olivetata abruzzese. Si tratta di una realtà formata da piccole aziende con superfici limitate. L’olivicoltura teramana confina a Sud con l’olivicoltura della provincia di Pescara che rappresenta quasi il 25% di tutta la superficie olivicola abruzzese. Gli obietti dei due progetti puntano ad offrire al mercato italiano e mondiale un olio extra vergine di qualità superiore con caratteristiche qualitative riconosciute e certificate da esportare in tutto il mondo ed in special modo negli Stati Uniti, Australia, Giappone e Canada mercati tradizionali di sbocco dell’olio extra vergine di oliva abruzzese; una gestione agronomica controllata tramite un protocollo attento alla sostenibilità ambientale. I due progetti sono in continuità con numerose ricerche in Italia e all’estero che utilizzano le tecniche GIS e NMR per la caratterizzazione dell’olio extra vergine di oliva.
29 maggio, 2015