SIMIT/ICAR: HIV, 3608 NUOVE DIAGNOSI IN ITALIA, 84% A TRASMISSIONE SESSUALE. “PREOCCUPANTE” LA FASCIA 25-29 ANNI

Si svolgerà a Riccione ICAR la VII Conferenza italiana su Aids e retrovirus. I cambiamenti epidemiologici dell’ HIV a oltre 30 anni dalla sua comparsa.800 specialisti attesi da tutto il mondo

 

IL CONGRESSO – Hiv ed epatiti, infezioni e nuove terapie al centro della VII Conferenza italiana su Aids e retrovirus (Icar), che si svolgerà dal 17 al 19 maggio a Riccione, presso il Palazzo dei Congressi. L’evento pone all’attenzione della comunità scientifica la necessità di individuare percorsi di diagnosi e cura dell’infezione da HIV che si basino sulle interazioni tra ricerca di base, ricerca diagnostico-clinica ed esigenze delle persone sieropositive. Tra le tematiche di questa edizione ci sono la medicina di genere, declinata non solo al femminile, e la resistenza naturale all’infezione da HIV, nonché alla comprensione di nuove strategie di eradicazione. La struttura portante di ICAR 2015 è data dai contributi dei giovani ricercatori italiani e stranieri, che nelle diverse sessioni presenteranno principalmente lavori originali.

HIV – L’infezione HIV ha più di trent’anni, ma negli ultimi tempi ci sono stati dei cambiamenti epidemiologici sostanziali. Se prima l’infezione era soprattutto legata alla tossicodipendenza, oggi si trasmette quasi esclusivamente con i rapporti sessuali. Secondo gli ultimi dati dell’Istituto Superiore di Sanità, le nuove diagnosi in Italia sono state 3608Di queste l’84% sono a trasmissione sessuale: è per questo che gli specialisti della SIMIT, Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali, chiedono attenzione costante, tutto l’anno.

DONNE E GRAVIDANZA- Un discorso a parte meritano le donne in stato di gravidanza: è aumentata la sensibilità nei confronti delle donne incinta, in modo che facciano il test anche in assenza di condizioni sintomatiche, in modo da garantire la salute del bambino, o di aiutarlo preventivamente in caso contrario. La prevenzione è importante, e sarebbe bene che prima di entrare in una relazione entrambi i partner si facciano i test, e che per ogni rapporto occasionale a rischio si faccia uso di contraccettivi.

nel periodo 2006-2013 si è avuta una media regionale di 8,7 nuovi casi ogni 100mila abitanti, superiore rispetto a quella nazionale. La zona di Rimini con 11 casi per 100mila abitanti si attesta su valori piuttosto elevati”.