Pineto (TE), 27.05.15- E’ sopravvissuta al terremoto di magnitudo 7.9 che lo scorso 25 aprile ha colpito il Nepal ed è stata rimpatriata in Italia a Milano Malpensa e successivamente è rientrata a Pineto, sua città di origine. La storia di Sara Pavone è di quelle che non lasciano indifferenti: in Nepal sarebbe dovuta rimanere per tre mesi, non avrebbe mai immaginato che ad interrompere il suo viaggio sarebbe stata una catastrofe.
“Ero tornata in Nepal con il mio ragazzo Pol con un visto di tre mesi per fare trekking e conoscere ancora di più la cultura Nepalese, che tanto mi aveva affascinata in un mio precedente viaggio. Il trekking che volevamo intraprendere si sarebbe dovuto svolgere nell’area del Langtang ed Helambu, ma Pol aveva deciso di partire tre giorni prima per visitare la zona di Tamang mentre io aspettavo un gruppo di amici per partire il 24 aprile da Kathmandù. Al momento del terremoto quindi, io e Pol eravamo in due zone diverse: io mi trovavo nella Valle di Langtang a due ore da Syafru Bensi e ci saremmo dovuto incontrare a Rimche per continuare insieme. Il momento in cui la terra ha iniziato a tremare è stato preceduto da un silenzio irreale e poi di colpo un frastuono violentissimo: le scosse e le valanghe sono andate avanti per ore. Io ed il gruppo dopo varie vicissitudini siamo riusciti a scendere verso la valle ed a metterci in salvo a Bamboo dove abbiamo trovato riparo sotto un grosso masso. Ho creduto di morire ed i giorni che sono seguiti sono stati durissimi e massacranti ma l’aiuto della popolazione nepalese è stata fondamentale per la sopravvivenza. A Bamboo, insieme ad un gruppo di nepalesi ed altri stranieri abbiamo creato un accampamento di emergenza in cui abbiamo condiviso davvero tutto. In tutto questo, per giorni non ho avuto notizie di Pol, non sapevo se fosse vivo o meno… Vi lascio immaginare il mio stato d’animo e tutto ciò che ho fatto per ritrovarlo. A Bamboo ogni giorno arrivavano nepalesi ed altri turisti stravolti e ci dicevano che la situazione negli altri villaggi del Langtang era orribile, che erano deserti e c’erano solo cadaveri. Io approfittavo per scrivere il nome di Pol sul braccio di quelli che si dirigevano a Syabru Besi, dove pensavo che se fosse stato vivo si sarebbe rifugiato. Fortunatamente, dopo sei giorni siamo riusciti a ricongiungerci a Dunche il villaggio dove ci evacuarono con il primo elicottero. Non dimenticherò mai l’aiuto che ci hanno dato ed è per questo che ancor prima di tornare in Italia io e il mio ragazzo Pol abbiamo capito che saremmo tornati al più presto, in un modo o nell’altro ad aiutare questa gente– dichiara la ventottenne Sara Pavone al suo rientro in Italia, continuando- Appena tornati nelle nostre rispettive nazioni (Pol è spagnolo) abbiamo dato vita a una Ong “LIVING NEPAL”, con l’obiettivo concreto di raccogliere fondi che si distribuiranno direttamente ai villaggi devastati dai terremoti nelle zone di più difficile accesso come quella del Distretto di Rasuwa. Agiremo secondo i parametri di giustizia, trasparenza e necessità. Saremo noi in prima persona a portare aiuto sul campo a Settembre, con la collaborazione dei nostri contatti sul territorio, sia nepalesi che stranieri”.
Una scelta quella di fondare una ONG che nasce dalla gratitudine verso un popolazione, quella Nepalese, che seppur martoriata dalla strage che l’ha colpita, non si è mai risparmiata in termini di accoglienza e sostegno.
Per contribuire ad aiutare LIVING NEPAL esistono diverse vie: i fondatori stanno organizzando attività di carattere socioculturale ed eventi di beneficenza (concerti, mostre fotografiche, buffet solidali, etc) e proprio a Pineto ce ne saranno un paio nei prossimi giorni ( i dettagli saranno pubblicati su Facebbok), a breve sarà aperto un conto corrente dell’organizzazione mentre è già attiva una campagna di crowdfunding online : http://www.gofundme.com/ug2p94. Tutti coloro che vorranno partecipare alle nostre iniziative sono benvenuti.
Per ulteriori informazioni è a disposizione l’indirizzo mail livingnepal@riseup.net ed una pagina Facebook che è “ Living NEPAL” www.facebook.com/livingnepal
“Ringrazio tutti coloro che ci sono stati vicini in questa esperienza, le persone che erano con noi durante il terremoto, le nostre famiglie ed i nostri amici da tutte le parti del mondo che hanno fatto pressione sulle autorità per venirci a prendere, i nepalesi che nonostante il dolore, erano lì a farci da mangiare, il personale della Farnesina per aver rassicurato la mia famiglia. Ringrazio Edda Migliori per offrirmi la possibilità di far conoscere la mia storia e quella della ONG. Ringrazio inoltre tutti coloro che stanno appoggiando l’associazione sia economicamente che moralmente” ha concluso Sara Pavone.