U.S.A.. La “mia” Giulianova non ha bisogno di sponsor di Benny Manocchia
Succede che spesso diciamo cose in qualche modo afferrate come “annunci pubblicitari”, In realta’ sono sentimenti maturati nel tempo da esperienze personali.
Vedete,nei miei tanti anni di giornalista spesso inviato speciale in molte parti del mondo,ho avuto modo di camminare a piedi nudi su spiagge di mezzo mondo.In Hawaii dove la sabbia di origine vulcanica,nera,dura,non piace molto.A Miami,dove ho vissuto per tre anni,le spiagge sono niente male,ma anche qui sabbia non curata,nel senso che crea cumuli pieni di pietrine ed altro.In California dove le spiagge sono sempre vuote per via dei forti venti e delle acque pericolose.
Lungo la costa est degli Stati Uniti,a New York su su verso il Connecticut, il Maine:
spiagge piene senza ombrelloni,sabbia spesso dura,quasi fosse a contatto con il cemento.Potrei andare avanti cosi’ ma mi fermo qui.Perche’ a questo punto devo
citare la mia spiaggia.Non so se di colpo e’ cambiata.La sabbia di Giulianova era
oro filato quando ero giovane,pulita,lunga,dal lungomare alla riva c’erano diecine di metri di sabbia bollente che noi si attraversava di corsa.Eppoi dovevi camminare un po’ prima che l’acqua arrivasse alle ginocchia.
Una volta la signora McCrea mi disse:mia figlia ha sposato un abruzzese di
Teramo e quando andai a trovarla mi porto’ a Giulianova;la vostra e’ una spiaggia da sogno,chissa’ se i tuoi paesani veramente l’apprezzano…
Un’altra volta,un giornalista milanese che venne a Giulianova dietro mio invito
(ero a casa per il mio mese di ferie)si innamoro’ della nostra spiaggia.Era Lorenzo
Lo Vecchio,che ancora oggi mi ricorda quel suo periodo a Giglje,
Quindi,perdonatemi,non voglio fare “annunci pubblicitari”.
La verita’ non ha bisogno di sponsor.
Benny Manocchia