Giovedì 25 giugno presso l’Hotel Villa Maria di Francavilla al Mare, si terrà il convegno “La psicologia nella scuola dell’inclusione”. L’evento è organizzato dall’Ordine degli Psicologi d’Abruzzo con il patrocinio dell’Ordine Nazionale degli Psicologi.
L’incontro si focalizzerà sui Bisogni Educativi Speciali (BES) che ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare per motivi fisici, psicologici o sociali. Rispetto a questi bisogni la scuola deve poter offrire una risposta adeguata e personalizzata, anche con l’ausilio della psicologia intesa come scienza in grado di elicitare nell’individuo e nella comunità risposte trasformative e rigenerative, che favoriscano quindi l’integrazione e l’inclusione del singolo nella comunità di appartenenza e la capacità di accoglienza di quest’ultima.
In questo senso la scuola italiana, sin dalla Legge 517 del 1977, ha assunto un approccio decisamente educativo, aderendo al modello ICF (International Classification of Functioning) dell’OMS, che considera la persona nella sua totalità in una prospettiva bio–psico–sociale. Fondandosi sul profilo di funzionamento e sull’analisi del contesto, il modello ICF consente di individuare i Bisogni Educativi Speciali dell’alunno prescindendo da preclusive tipizzazioni.
«L’area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibile alla presenza di deficit – spiega il Dott. Tancredi Di Iullo, Presidente dell’Ordine degli Psicologi d’Abruzzo -. In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana. Va quindi potenziata la cultura dell’inclusione finalizzata ad una più stretta interazione tra tutte le componenti dalla comunità educante, come auspicato già nella L.R. 23 gennaio 2004 n. 3, istitutiva del Servizio di psicologia scolastica. Il Servizio di psicologia scolastica, infatti, si configura come “l’insieme coerente di attività psicologiche, integrate e coordinate tra di loro, relative alle tematiche e problematiche del mondo della scuola, finalizzata a contribuire al miglioramento della vita scolastica e all’accrescimento della qualità dei servizi offerti dalle istituzione scolastiche”. Con questa legge si ribadiva la centralità delle attività psicologiche nel contribuire al miglioramento della vita scolastica, ma anche il contributo che la psicologia può dare nell’accrescere i servizi che la scuola offre».
Nello specifico, il convegno si articolerà in due sessioni: al mattino si parlerà di norme, interventi in ambito scolastico e strumenti didattici per i BES e di normativa e diagnosi dei DSA; nel gruppo di lavoro del pomeriggio si ragionerà invece sulle vigenti normative regionali relative alla Inclusione Scolastica e su ruolo e funzioni dello Psicologo nella scuola dell’inclusione.