ECCO CHI NON VUOLE SALVARE PESCARA, IL SI’ DIMENTICATO
Sono passati 269 giorni dall’11 settembre 2014.
Ben 269 giorni di ritardo per l’approvazione della legge sulla fusione tra i Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore votata dal 64% dei cittadini abruzzesi nel referendum di maggio 2014.
Si è svolta questa mattina presso la sala del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle di Pescara la conferenza stampa indetta per evidenziare la grave mancanza del Presidente D’Alfonso sull’approvazione della Legge 17/2014, presentata proprio dal M5S sulla Nuova Pescara. Erano presenti i deputati Gianluca Vacca ed Andrea Colletti, i consiglieri regionali Riccardo Mercante(primo firmatario della Proposta di Legge 17/2014 sulla Nuova Pescara) e Domenico Pettinari, i consiglieri comunali di Montesilvano Paola Ballarini e Manuel Anelli, la consigliera comunale di Spoltore Giorgia Cipriani ed i padroni di casa Enrica Sabatini, Erika Alessandrini e Massimiliano Di Pillo. Insieme a loro anche Daniele Angiolelli, ricercatore universitario tra i redattori del progetto.
“Ad oggi abbiamo perso, per questa mancata approvazione, più di 11.445.000,00 euro e la cifra sale ogni giorno, ogni ora” – spiegano i portavoce penta stellati. “ Non abbiamo più tempo e ne abbiamo perso troppo. Il comune di Pescara é ormai prossimo al dissesto, il Comune di Montesilvano sta avviando le procedure di Predissesto e Spoltore viaggia a vista con un bilancio che vede consistenti crediti inesigibili e molte difficoltà anche per la gestione ordinaria dell’ente” continuano gli eletti nelle file del Movimento Cinque Stelle.
Nell’inerzia di tutti gli altri partiti, Il M5S già lo scorso Ottobre aveva presentato in Regione una proposta di legge (PdL 17/2014), per dar voce all’espressione popolare ottenuta dal referendum, ma il Presidente D’Alfonso e la sua Giunta continuano a rimanere immobili.
Se nel passato le amministrazioni hanno puntato esclusivamente su grandi opere come ponti e fontane, oggi non è più il tempo di strutture da faraoni ma la vera grande opera che deve essere realizzata è una riforma istituzionale, fondamentale per lo sviluppo economico e sociale, per la qualità dei servizi ai cittadini e per la competitività strategica di enti che faticano, a causa dei tagli dei trasferimenti dello Stato, anche solo a garantirsi un’autonomia finanziaria.
I numeri parlano chiaro. I contributi straordinari concessi per 10 anni dallo Stato corrispondono, per ciascun anno, al 20% dei trasferimenti erogati nel 2010 ai tre Comuni: Pescara otterrebbe circa 6.400.000,00 euro l’anno, Montesilvano quasi 1.600.000,00 euro e Spoltore circa 625.000,00 euro. Un totale di più di 8.600.000,00 euro che la Nuova Pescara otterrebbe dallo Stato ogni anno, per un importo complessivo che in 10 anni supera gli 86 milioni di euro. Cifre enormi che non si possono continuare ad ignorare e che i nostri territori attendono e pretendono.
Alla luce di questo perché si cede sempre a soluzioni “facili” caricando gli enti di nuovi debiti che pesano sempre e solo sulle tasche dei cittadini, quando invece vi è una concreta possibilità di accedere ad una corsia preferenziale data dai finanziamenti straordinari, statali e regionali, previsti dalla fusione dei tre comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore?
Una domanda a cui nessuno dà una risposta.
Oltre ai contributi erogati da Stato e Regione, con la fusione si otterrebbe la tanto agognata razionalizzazione della macchina amministrativa di cui tanto si parla ma che nessun Comune, da solo, è in grado di attuare. Riduzione degli organismi politici come Sindaci, Assessori, Consiglieri e membri dei consigli di amministrazione delle società municipalizzate; riduzione degli ordini tecnici e quindi di direttori, segretari generali e dirigenti. Diminuirebbero sensibilmente i costi legati alla gestione degli immobili e dei beni strumentali, il tutto per liberare risorse indispensabili per allentare la morsa della tassazione sui cittadini e migliorare le prestazioni dei servizi.
Far nascere una Nuova Pescara del medio adriatico significa anche creare le condizioni per rendere il nostro sistema territoriale nuovamente competitivo, capace di attrarre investimenti pubblici e privati e candidare la nostra città a capitale della futura macro-regione adriatica.
Anche il mondo delle imprese e del lavoro ha manifestato la stessa volontà: la Confindustria ha già unificato le sedi di Chieti e Pescara, le Camere di Commercio stanno facendo altrettanto, l’Associazione degli artigiani sostiene apertamente la fusione dei tre Comuni.
Davanti all’oggettività della matematica e alla richiesta espressa dai cittadini, perché il Presidente D’Alfonso non ha elaborato una legge come previsto dallo stesso regolamento regionale in caso di referendum? Oggi i soldi ci sono, la volontà popolare è stata espressa e grazie al Movimento 5 Stelle c’è anche la legge.
Cosa o chi impedisce alla Giunta D’Alfonso di fare un passo verso il progresso?
In tutti i Comuni interessati i consiglieri M5S presenteranno una mozione per impegnare i tre Sindaci a prendere una posizione ed incalzare il Presidente D’Alfonso (che in due casi su tre è dello stesso partito del Sindaco) perchè si impegni a rispettare il volere dei cittadini ed approvi al più presto la legge proposta.
Caro Presidente Pescara, oltre che vicina, deve diventare anche Grande.
M5S