Cultura & Società

L’Aquila. LAGO VIVO

Il Lago Vivo è un lago situato nel territorio comunale di Barrea, in provincia dell’Aquila, a circa 1590 metri d’altitudine.

Da Alfedena AQ, proseguendo sulla SS.83 verso Barrea AQ, al KM.66, ad una semicurva, parcheggiare sul lato DX.

La partenza è a  1150 m . Attraversare la strada e prendere la carrareccia con indicati i sentieri K2 – K3 – K4. Per il LAGO VIVO seguire l’indicazione K4, evidente e ben segnato.

I sentieri K2 e K3, raggiungono il fiume Rio Torto che forma il lago della MONTAGNA SPACCATA.

Il sentiero è una carrareccia scomoda e sassosa, per questo motivo ho preferito farla in salita, in genere, facendo l’anello, da qui si scende. La salita non è difficoltosa. Da alcuni terrazzi esposti sulla Val Porcile, una forra profonda oltre 100 metri dove si origina il Rio Torto, il torrente che va ad alimentare l’invaso artificiale del lago della Montagna Spaccata, si osservano le cime Sud delle Mainarde:

Monte Meta, La Metuccia, Monte a Mare, Coste dell’Altare,Cappello del Prete.

Alla vista, le faggete ed i boschi sono impenetrabili, ti fermi, contempli, scatti le foto, il silenzio più assoluto. Spero di vedere animali selvatici, ma niente. Riprendo il sentiero per raggiungere la parte più alta che segna 1650 metri.   Il sentiero è arioso, curato, interessante sono le Lame rocciose della faggeta del Serrone. Ho trovato una poltrona naturale di roccia sulla quale mi sono seduto e riposato! Seguendo il sentiero, si arriva alla faggeta con le lame rocciose del Lago Vivo. Queste lame sono una caratteristica superficiale del carsismo. Sono blocchetti calcarei di varia pezzatura che emergono da un suolo costituito da terra rossastra scura, che rappresenta lo stadio finale del deterioramento del calcare.

Manca poco per affacciarsi sulla conca del Lago Vivo, 1591 m. ma… è completamente asciutto. Non è possibile, è la prima volta che dopo lo scioglimento delle nevi, lo vedo  senz’acqua. Lo devo accettare, scendo, arrivo alla FONTE DEGLI UCCELLI, 1620 METRI, anch’essa senza acqua. Meno male che la flora è abbondante, i prati con la genzianella color ble,  la viola gialla,  le orchidee, i non ti scordar di me. Il nome “vivo” deriva dal fatto che il lago cambia continuamente le proprie dimensioni in base alle stagioni.

Il tempo sta cambiando, si prevede temporale ed allora, in marcia. Piccola salita dalla quale si osservano le cime del Parco Nazionale:

Monte Iamiccio, monte Tartaro, monte Altare e il monte Petroso, che con i suoi 2249 m rappresenta la vetta più alta del Parco.

Inizia la discesa, verso la valle dell’Inferno, una valle incassata con grossi macigni ricoperti di muschio. Ad un tratto c’è un terrazzo e su una parete liscia a quota 1550 m. è stata raffigurata in un tabernacolo una madonna…la Madonna delle Grazie, detta del Buon Passo ed una data 2 – 9 – 1940.

All’improvviso vedo due faggi, mi fermo, li guardo, somigliano a due mostri,  un gorilla e un drago con le fauci spalancate. Scherzi della natura… Ormai sono arrivato alla fine del sentiero, sulla carrareccia pianeggiante che esce sulla strada statale 83. Da qui bisogna risalire circa 500 metri per arrivare alla macchina.

Non è tardi, ne approfitto per visitare Barrea AQ e non mi pento. Un paese bellissimo con balconi pieni di fiori, case ristrutturate, vicoli stretti con porticati. Cosa dire? E’ il Il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

 

Le foto sul link:

 

https://plus.google.com/photos/102927067766305302836/albums/6156564906661621521?biw=991&bih=564&q=google%20foto&ie=UTF-8&sa=N&tab=iq

 

 

N.B. dislivello complessivo metri 550

        difficoltà: E 

        Tempo A/R 5 ore
        Sviluppo chilometrico: circa 11 km
Luciano Pellegrini  agnpell@libero.it

cell +393404904001

 

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