Firmato ieri mattina a Castel di Sangro l’impegno
a mettersi in rete per promuovere le aree adatte alla pesca a mosca.
Lunedì, 22 giugno 2015 – È stato firmato a Castel di Sangro la mattina di domenica 21 giugno 2015 l’impegno a costituire il primo Comprensorio “Fly fishing”. Molte le associazioni firmatarie: Scuola italiana di pesca a mosca, A.P.S. Colli al Volturno (IS), associazione Riqualificazione Fiume Sele (SA), ASD Pescasportivi Sangro di Castel di Sangro (AQ), ASD Castel San Vincenzo (IS), Pesca Ambiente Molise (IS), ASD Pescasportiva S. Bartolomeo (IS), FIPSAS Isernia, ASD Pescasportivi Vandra (IS). Inizierà, così, dall’Abruzzo e dal Molise il primo atto concreto con cui gli operatori del territorio renderanno agevoli e accoglienti tutti i fiumi d’Italia individuati dal progetto “Le vie della pesca a mosca”, lanciato nel 2013 dall’associazione SIM, Scuola Italiana di pesca a mosca.
La firma è stata apposta nella giornata conclusiva del SIM FLY Festival, che da dodici anni rende il fiume Sangro il punto di ritrovo per centinaia di appassionati di pesca a mosca provenienti da tutta Italia, dall’Europa e dall’America, organizzato dall’associazione Scuola Italiana di pesca a mosca nell’ambito del progetto transnazionale “Le Transumanze” del GAL Abruzzo Italico Alto Sangro, con la collaborazione del Comune e dell’Archeoclub di Castel di Sangro e dell’associazione pescasportivi Sangro. Costituisce il momento conclusivo di una settimana di corsi di perfezionamento per istruttori italiani e stranieri.
«Il vero senso della promozione di un territorio non risiede in un solo tratto di fiume, ma lungo il suo intero percorso – ha spiegato Osvaldo Galizia, presidente pescarese della SIM – Il Comprensorio “Fly Fishing” è un’aggregazione volontaria, in cui le realtà protagoniste mantengono la loro autonomia nelle rispettive aree: una vera e propria rete di persone, che credono che questo sport ambientalista possa aiutare a rilanciare l’economia interna e arginare lo spopolamento delle aree montane e pedemontane».
Sabato 20 e domenica 21 giugno 2015 si sono svolte dimostrazioni di lancio, anche con la tecnica giapponese della “Tenkara”, e sono stati organizzati minicorsi gratuiti di montaggio di canne in bamboo e in grafite e dimostrazioni di costruzioni di mosche artificiali da usare come esche, grazie all’intervento dei fly tier, dei rod makers IBRA e degli istruttori GAIA (Game Angling Instructor’s Association) provenienti da tutta Italia, dalla Gran Bretagna, dall’Irlanda, dall’Olanda, dalla Norvegia, dalla Spagna, dalla Svezia e dagli Stati Uniti.
La sera di sabato 20 giugno, inoltre, è stato assegnato come consueto il Claudio D’Amico Award a un pescatore italiano e uno straniero, per la sensibilità e la competenza con cui si rapportano a questo sport. Il SIM FLY Festival 2015 ha premiato il marchigiano Angelo Rosorani e lo spagnolo Jorge Rodriguez Maderal.
Il SIM FLY Festival è stato inaugurato, venerdì 19 giugno, dal consueto cooking show “La trota sul palco”: i tre ristoratori di Castel di Sangro Ivano Pallotta, Roberto Marchei e Nick Biasella hanno interpretato piatti a base di trota impreziositi dai tartufi forniti dall’azienda Enrico Marcelli di Castel di Sangro. Partner della serata sono stati anche la Cantina Miglianico, la troticoltura marchigiana “Eredi Rossi”, il pastificio “Rustichella” e l’azienda dolciaria “Falcone”. Per completare il quadro delle tipicità alimentari dell’Alto Sangro, il maestro casaro Vincenzo Cianflocca ha realizzato mozzarelle dal vivo, utilizzando esclusivamente il latte delle mucche della sua fattoria.
Per “L’arte della pesca … la pesca nell’arte”, manifestazione artistica curata da Lino Alviani nell’ambito del SIM FLY Festival, il pittore statunitense Vito DeVito ha esposto i lavori con cui si fa interprete della pesca a mosca e dell’ambiente acquatico in generale. Gli studenti dell’istituto comprensivo di Castel di Sangro, accompagnati dalla docente Maria Mapelli, hanno donato al Museo della pesca a mosca di Castel di Sangro un book formato da loro disegni e dipinti su questo sport e sull’ambiente fluviale, partecipando poi a un laboratorio artistico sulla tecnica della resina epossidica tenuto dall’artista pescarese Manuelita Iannetti.