Sosteniamo lo sciopero indetto dallo Slai Cobas in Sevel

Riceviamo e pubblichiamo 

 

Sinistra Anticapitalista Abruzzo sostiene lo sciopero indetto dallo Slai Cobas in Sevel, auspicando una massiccia adesione da parte di lavoratrici e lavoratori. Siamo solidali con il lavoratore licenziato dopo un periodo in cui è stato seguito da un investigatore privato. Non è il primo caso, e temiamo non sarà l’ultimo. Sono pratiche di repressione e controllo inaccettabili e che troppo spesso vanno a colpire lavoratori “scomodi” iscritti a sindacati non allineati come lo Slai Cobas.

 

Assistiamo sempre più a una netta compressione dei diritti dei lavoratori, considerati sempre più non come persone ma solo come ingranaggi meccanici. La politica aziendale di Marchionne è una punta avanzata di questo arretramento che in FCA avviene da diversi anni. I costi della crisi economica si sono abbattuti esclusivamente sui lavoratori. L’azienda ha recentemente annunciato un considerevole aumento delle vendite ma le condizioni di lavoro degli operai continuano a peggiorare. Se i “sacrifici” dei lavoratori e delle lavoratrici  fossero serviti a far fronte alla crisi oggi la situazione doveva invertirsi. Non è così, e questo dimostra ancora una volta che le motivazioni dei padroni sono ben altre. A tutto questo si aggiunge il clima di vera e propria inquisizione nei confronti dei lavoratori. Un clima che può sottrarre serenità anche nella vita privata e familiare, dove un lavoratore non si sentirebbe mai libero sapendo che potrebbe essere sorvegliato. Sottoscriviamo, e facciamo nostra, la riflessione del “Coordinamento Lavoratori e lavoratrici FCA”:uno strumento spietato in mano ai padroni per far fuori in massa lavoratori scomodi, esuberi della produzione o non inclini a piegare la testa. Se passa, nell’indifferenza generale, la logica che l’azienda può spiarci dovunque senza apparente motivo, potremmo iniziare a sentir parlare di licenziamento per diffamazione, perché, mentre ti trovavi al bar con gli amici, ti è scappata una parolaccia pensando ai carichi di lavoro piuttosto che ai tanti straordinari da eseguire per il profitto di pochi. Ultima riflessione, chi è spiato dal padrone? Solo noi dipendenti? I nostri figli quando stanno con noi? Le nostre mogli mentre si trovano in nostra compagnia? Ci spiano quando stiamo a casa, cosa riprendono? Me e la mia famiglia nella nostra intimità.

 

Per questo Sinistra Anticapitalista Abruzzo si schiera accanto allo Slai Cobas e al lavoratore licenziato, al quale esprime la sua solidarietà. Identica solidarietà che esprimiamo al lavoratore reintegrato dal giudice del lavoro licenziato nel 2013 dopo aver usufruito del congedo straordinario di due anni per assistere la madre gravemente malata.

 

Sinistra Anticapitalista Abruzzo