Quando qualche anno fa la venere di origini polacche Amandha Fox decise di scendere in politica sfidando il poi riconfermatissimo Sindaco di Taranto, Ezio Stefano, sapeva benissimo che la sua professione di star del porno le avrebbe scatenato contro i soliti pregiudizi legati a tutti coloro i quali si guadagnano da vivere girando pellicole a luci rosse oppure lavorando nei night club o nelle lap dance. Rammenta come la sua principale proposta di dismettere nell’immediato il colosso siderurgico di TARANTO per sostituirlo ( ad opera di bonifica effettuata ) con un mega casinò, unitamente alla collocazione di diversi locali d’intrattenimento per adulti, nonchè ad un numero imprecisato di hotel, scatenò la facile ironia dei media nazionali ed internazionali che classificarono tale proposta come impraticabile o peggio come la solita boutade di chi è alla ricerca di un posto al sole. Oggi che la Procura della Repubblica di Taranto è riuscita ad indagare e accusare insieme ai proprietari e i collaboratori per i reati di disastro ambientale doloso, avvelenamento di sostanze alimentari, omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, danneggiamento aggravato dei beni pubblici, getto e sversamento di sostanze pericolose, inquinamento atmosferico, Amandha Fox nell’esprimere tutto il proprio sostegno e la solidarietà umana nei confronti dell’operato della Magistratura tarantina, intende richiamare con forza l’attenzione del Governo italiano presieduto da Matteo Renzi, unitamente al neo Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e ai nove neo consiglieri regionali eletti nella provincia di Taranto circa la necessità di trovare i fondi necessari al fine di tutelare ogni singolo posto di lavoro . “ I partiti politici locali e le organizzazioni sindacali in tanti anni si sono ammalati gravemente, affetti dalla sindrome del ricatto occupazionale – tuona la social porno star – infatti nella città dei due mari nessuno si era accorto che stavano inquinando il mare e l’aria, distruggendo la mitica cozza tarantina, ammazzando le pecore, avvelenando il latte materno, impedendo ai bambini di giocare nel parco del proprio quartiere. Il grido d’allarme che ancora una volta viene lanciato dal premio Oscar del Porno è : “ Giù le mani dalla città di Taranto – Mo’ Avaste ( adesso basta ! )”. Continuerò a “denudarmi provocatoriamente” per combattere al fianco di tutti coloro i quali quotidianamente lottano contro i tumori provocati dall’inquinamento della grande industria. Taranto adesso deve essere disinquinata e salvata !
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