Riceviamo e pubblichiamo
Via Almirante!
Il PD ducale si oppone con fermezza e amarezza alla proposta di delibera per l’intitolazione di uno spazio pubblico a Giorgio Almirante. “E’ una questione che va oltre l’ideologia politica, oltre la destra e la sinistra, perché riguarda i valori da cui è nata la nostra Repubblica”, commenta la consigliera Chiara Di Nardo Di Maio.
Almirante, militante fascista, firmatario del Manifesto della Razza, membro della Guardia Repubblicana Nazionale nella Repubblica di Salò e, negli anni successivi alla fine del regime, accusato più volte di apologia del fascismo e vilipendio degli Organi Costituzionali, accusato di favoreggiamento aggravato per aver coperto uno degli autori della strage di Peteano, ma uscito pulito dal processo grazie all’immunità parlamentare prima e a un’amnistia poi.
“Intitolare uno spazio pubblico a una personalità con questo passato offende la sensibilità democratica dei cittadini. Dimostra la scarsa coscienza che questa amministrazione ha del valore della storia e dell’importanza della memoria. Tanto più che tutto questo avviene a poco meno di tre settimane dall’approvazione della delibera per l’intitolazione di una piazza a Berlinguer. La toponomastica è una cosa seria, non è un vessillo da sventolare” affermano i consiglieri del gruppo PD.
“La figura di Almirante non offre un insegnamento per le nuove generazioni, non qualifica positivamente un luogo, non è un esempio di virtù civica e morale di cui essere orgogliosi. E’ un azzardo pericoloso, ancora di più per il momento storico in cui viviamo, per la fragilità del nostro assetto democratico, per la corruzione dilagante che caratterizza il nostro sistema, per l’odio razziale che cresce a dismisura. Evidentemente il sindaco Astolfi, -ribadisce la Di Nardo Di Maio-, dimentica di aver giurato su una Costituzione che è nata dallo spirito di tutte le forze antifasciste”.
Noi ci opponiamo compatti a questa scelta, a quella targa che lasciate in eredità ad Atri, a quella targa sotto cui troppi cittadini si sentiranno a disagio, si sentiranno offesi e quindi non liberi.
Consiglieri del gruppo consiliare PD