DA YULIN AI “BOK NAL” COREANI: L’ON. BRAMBILLA, PARTNER PER L’ITALIA DI WORLD DOG

ALLIANCE, PRESENTA “MANGIARE LA FELICITA'”, IL FILM DEL CINESE GENLIN SUL MERCATO DELLA CARNE DI CANE. L’EX MINISTRO: “SPERO DI VEDERLO A VENEZIA”

Non solo Yulin. La mattanza del “miglior amico dell’uomo” da parte del “peggior nemico del cane” raggiunge il picco stagionale tra luglio e agosto in Corea del Sud, con i “Bok Nal”, i “giorni del cane”, quando un numero imprecisato, ma elevatissimo, di quattrozampe finisce, dopo aver subito abusi e torture, nelle pentole o sugli spiedi.

Dalla nuova strage dietro l’angolo, prende spunto l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli animali e dell’Ambiente (Leidaa), per presentare al pubblico italiano il trailer del primo film dedicato al traffico e al consumo di carne di cane in Estremo Oriente: “Mangiare la felicità” del cinese Genlin, iscritto alla prossima Mostra del Cinema di Venezia. E’ il primo atto della “sinergia” tra Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente e due associazioni internazionali, la cinese World Dog Alliance (WDA) e la statunitense Humane society international impegnate in prima linea contro il consumo di carne di cane. Della WDA l’ex ministro del Turismo diventa portavoce e rappresentante per l’Italia.

“L’Occidente – afferma l’on. Brambilla – sa troppo poco di ciò che accade ai cani (e ai gatti) in Cina, Corea del Sud e Vietnam. Genlin, per la prima volta, ce lo racconta con il mezzo espressivo più efficace, le immagini, e denunciando dal punto di vista di un orientale le pratiche, le superstizioni, la violenza e i traffici criminali che alimentano un business dalle dimensioni imponenti. Secondo World Dog Alliance, 30 milioni di cani all’anno sono macellati, cotti e mangiati. Circa 70 su cento sono animali da compagnia sottratti alle famiglie. Con questo film compie un salto di qualità anche l’impegno delle associazioni protezionistiche che da tempo chiedono ai governi cinese, coreano e vietnamita di mettere al bando il consumo di carne di cane, non per un’imposizione dall’alto, ma perché è in atto un grande cambiamento: le società si modernizzano, le superstizioni arretrano, il cane sempre più è considerato un amico e un compagno di vita, non un manicaretto. Noi italiani, si sa, amiamo molto i cani e gli animali domestici e possiamo dare grande impulso ad una buona causa. La Mostra del Cinema di Venezia è una manifestazione culturale prestigiosa, che ora ha l’opportunità di richiamare l’attenzione del mondo intero sulla strage di cani in Oriente. Spero che questa opportunità non vada perduta, spero di vedere “Eating happiness” a Venezia, spero che la mobilitazione internazionale dia presto i suoi frutti”.

Nel frattempo bisogna fare i conti con la realtà. “Chi conosce le culture dell’Estremo Oriente – prosegue l’on. Brambilla – assicura che i “Bok Nal” in Corea del Sud (quest’anno cadono il 13 luglio, il 23 luglio e il 1 agosto) fanno impallidire il famigerato “Festival” di Yulin. Secondo il calendario lunare sono i più caldi dell’anno, nei quali (ma la “prescrizione” vale per tutta la parte centrale della stagione estiva) si mangia un alimento che, stando alla superstizione locale, rinfresca e rinvigorisce: la carne di cane, in zuppa o arrosto. Non si sa esattamente quanti animali perdono la vita, ma stime prudenziali su internet parlano di uno o due milioni, sottratti alle case, catturati per strada, trasportati dai villaggi o dagli allevamenti in condizioni igieniche spaventose, spesso torturati (alcuni credono che la carne così diventi più buona) e macellati con metodi crudeli. Purtroppo la tradizione è ben radicata e il meglio che si può fare, oltre ad esercitare pressione sulle autorità, è aiutare gli attivisti locali a salvare il maggior numero possibile di cani, per lo più acquistandoli dai loro aguzzini”.

Alla conferenza stampa hanno partecipato Simon Kwok, vicepresidente di World Dog Alliance, e Joanna Swabe, direttore esecutivo per l’Europa di Humane society international. “In Asia – spiega Kwok – vengono mangiati 30 milioni di cani l’anno, il 70 per cento dei quali sono animali da compagnia sottratti alle famiglie. Il principale obiettivo della WDA, che può contare sul supporto della Humane society degli Stati Uniti e internazionale, è esercitare pressione sui governi asiatici perché mettano fuori legge il consumo di carne di cane”. Per Joanna Swabe, “Eating happiness offre un panorama unico del mercato della carne di cane e delle sue molte atrocità. Noi speriamo che contribuisca a richiamare ulteriormente l’attenzione su questa tragedia morale in buona parte nascosta al mondo”.

 

EATING HAPPINESS – IL FILM

Titolo originale: “Eating happiness”

Nazione: USA Anno: 2015

Genere: Documentario Durata: 92′

Regia: Genlin

Sceneggiatura: Genlin

Direttore della fotografia: Tom Curran, Ng Man Ching

Locations: Vietnam, Cina, Corea del Sud, Tailandia, Hong Kong, Malibu (California,USA)

Produzione: Canine productions Llc, in collaborazione con la World Dog Alliance e la Humane Society

International Sito ufficiale: wdalliance.org/Progrmas.html

Trailer: https://www.dropbox.com/sh/pgi6bd8wmawdr4x/AADLmfChmCLUgV4Xk3YLMEtpa?dl=0

Doppiaggio italiano: Cristina Parovel, Luciano Palermi, Sandro Carotti

Distribuzione: da definire

Uscita nelle sale: da definire

Proposto per la selezione alla LXXII Mostra del Cinema di Venezia
Basta “mangiare la felicità” per essere felici? Ne sono convinti gli orientali che consumano cane di cane e così facendo pensano di “incorporare” la felicità dell’animale. “Eating happiness” (“Mangiare la felicità”) è il primo documentario dedicato al business della carne di cane in Estremo Oriente, dal traffico al consumo. Il regista Genlin – attivista, imprenditore e filmmaker cinese – conduce lo spettatore occidentale in un mondo di cui non sospettava l’esistenza o aveva solo vaghe e confuse notizie, un mondo di sconfinata violenza, dove, tra crudeltà e torture, la legge del profitto regna sovrana. Ci mostra i ristoranti specializzati in carne di cane, le terribili condizioni igieniche degli allevamenti e nei trasporti, i negozi che vendono cosmetici a base di “olio di cane”; raccoglie le testimonianze degli attivisti cinesi che bloccano i camion carichi di cani, li liberano e li “riabilitano” (una volontaria ne ha salvati oltre 3200 dal festival di Yulin); esamina anche dal punto di vista storico il rapporto tra uomini e cani nelle culture e nelle società dell’Estremo Oriente. Il tutto narrato con immagini potenti, che sconvolgono e inducono a riflettere.

“Come produttore, sceneggiatore e regista – spiega l’autore – mi sono proposto di mostrare al mondo qual è la realtà del traffico della carne di cane in Asia. Sono stato in ogni paese, ogni strada, ogni vicolo filmato nel documentario, in Cina, Vietnam, Taiwan e Corea del Sud. Questi poveri cani hanno bisogno di un paladino ed io voglio essere quel paladino. È la missione della mia vita”.

 

Dichiarazioni del regista

Genlin ha fondato la World Dog Alliance (Wda) con il principale scopo di esercitare pressione sui governi asiatici perché mettano fuori legge il consumo di carne di cane salvando da morte certa milioni di animali.

“Eating happiness” ha il supporto di Humane Society International, associazione protezionista attiva in decine di paesi. Dichiarazione del regista “Il mio amore per i cani è cresciuto in me sin da quando ero molto giovane. I cani di famiglia sono stati gli unici compagni fedeli nei momenti più difficili della mia infanzia. Mio padre è stato la mia luce e la mia guida. Una volta mi disse: “Ci sono persone buone e persone cattive nel mondo, ma cani cattivi non ce ne sono”. Mentre diventavo adulto, vivendo in Cina, mi ripetevo continuamente la stessa domanda: “Perché la gente mangia i cani?” “E così ho fatto un viaggio attraverso I Paesi asiatici dove si mangia carne di cane, portandomi una troupe al seguito per farmi un’idea di prima mano sull’usanza di mangiare carne di cane. Ho scoperto che ogni anno in Asia (Cina, Vietnam e Corea) si mangiano circa 30 milioni di cani, il 70 per cento dei quali sono animali da compagnia rubati”.

“Mangiare carne di cane non fa parte della cultura tradizionale, ma è un’usanza legata alla superstizione. Poiché i cani sono creature molto festose, gli orientali credono che, mangiandoli, potranno assorbire la loro allegria e rendersi felici”.
“Il mio personale viaggio nel mondo della carne di cane, è stato un viaggio all’inferno. Darei la mia stessa vita se potessi far smettere agli uomini di mangiare carne di cane. Perciò ho fondato la World Dog Alliance, un’organizzazione che ha il principale scopo di spingere i governi asiatici a mettere al bando per legge il consumo di carne di cane, completamente”.
“Questi poveri cani in Asia hanno bisogno di un paladino. E io voglio essere quel paladino. È la missione della mia vita”.
Chi è Genlin

Genlin, (Hiroshi Horiike) è nato a Shanghai. Attualmente è presidente onorario del consiglio d’amministrazione e “visiting professor” dell’Università di Shanghai. Negli anni Novanta, ha avviato la sua attività imprenditoriale ad Hong Kong ed ha partecipato a progetti di beneficienza per la costruzione di scuole e biblioteche e la creazione di borse di studio. Ha un forte interesse per le arti, è appassionato di fotografia e pittura.

Negli ultimi anni ha concentrato le proprie energie sulla World Dog Alliance, che ha fondato allo scopo di far pressione sui governi asiatici perché mettano fuori legge il consumo di carne di cane. Per sensibilizzare il pubblico su temi come il consumo di carne canina e il maltrattamento dei cani in Asia, Genlin ha diretto, prodotto e interpretato il documentario “Eating Happiness”.

Attualmente ha allo studio il prossimo prodotto audiovisivo su temi canini e film su argomenti di interesse sociale, nella speranza di suscitare un vasto e profondo dibattito. È convinto che il cinema sia l’arma più potente per cambiare il mondo!

 

Dida: