Giulianova. Intervento della Dirigente Scolastica, dott.ssa Carmen Di Odoardo, in merito alla vicenda della settimana corta.

Dal sito web istituzionale dell’Istituto Comprensivo Statale 1 di Giulianova www.primogiulianova.it è stato pubblicato l’intervento della Dirigente Scolastica, dott.ssa Carmen Di Odoardo all’indirizzo web

http://www.primogiulianova.it/index.php?option=com_content&view=article&id=160&Itemid=43

 

scuola edmondo de amicis

La scuola, ad oggi, non è ancora intervenuta nel flusso di informazioni che, quasi quotidianamente, ha riempito gli spazi dei giornali locali. In questo mio intervento vorrei distinguere due diversi momenti di riflessione: quello personale e quello teorico. La distinzione si rende necessaria anche alla luce delle voci che si rincorrono, degli articoli di giornale che continuano a pressare l’opinione pubblica. Credo fermamente che la scuola abbia bisogno di rispetto, sempre, proprio per il suo essere termostato della società più ampia. Essa non ha bisogno di battaglie e contrapposizioni tra i suoi utenti diretti e i suoi stakeholder. Tutti noi abbiamo bisogno, invece, di restituire al nostro istituto la giusta e dovuta serenità, nel rispetto dei ruoli di ognuno e delle priorità che, forse, in questa bagarre, sono state incautamente dimenticate. Ho scelto, in piena coscienza, di non partecipare alla Babele di articoli, che in questo mese di luglio hanno riempito i quotidiani locali e affido, quindi, queste mie riflessioni al sito della scuola, letteralmente saccheggiato alla ricerca di verità immaginate come nascoste e criticato nella sua organizzazione. In queste ultime settimane sono venuti a scuola molti genitori a chiedere, bulimicamente, documenti da utilizzare per poter colpire la scuola nei suoi presunti errori e nella sua supposta incapacità di tener presenti le esigenze degli alunni che la frequentano. Non a caso, i giornali riportano notizia del ricorso o dei ricorsi al TAR, rispetto alla scelta organizzativa della settimana corta. Altri genitori hanno scritto mail, divenute spunto mediatico per amplificare mille pettegolezzi cittadini. Tra le tante, alcune di esse sono state inviate all’U.S.R. dell’Aquila o all’A.P.T. di Teramo, trasformandosi di fatto in denunce contro l’Istituto. Non ho volutamente risposto a nessuna di esse proprio per non alimentare ulteriori polemiche. Altri ancora hanno aperto pagine facebook o creato gruppi whatsapp dedicati, cercando di sminuire l’immagine della scuola e di chi ci lavora, credendo in quel che fa senza cercare applausi illusori. Inoltre, sono arrivati a scuola degli esposti senza mittente, condizione che rende molto difficile poter rispondere in maniera adeguata. Uno di questi esposti contiene le famose 722 firme ma, in calce allo stesso, manca qualsiasi riferimento più preciso per poter circostanziare il documento e fornire risposta. Dette firme in realtà non appartengono, tutte, ai soli genitori ma raccolgono consensi tra persone non direttamente interessate all’argomento. Sui sedicenti genitori si dovrà far chiarezza tramite opportuni riscontri da parte degli organi deputati. Il diritto scolastico è molto complesso ed è intriso soprattutto di combinati disposti e di norme secondarie, che affinano i significati e richiedono esperienza giuridica e professionalità. Riflettendo, quindi, sul tema in oggetto non posso dimenticare l’incontro teramano del 21 luglio presso l’ex Provveditorato. Certamente il dott. Nardocci ha sottolineato più volte l’importanza di superare gli schieramenti ma la tavola rotonda, svoltasi in quel contesto, ha avuto il sapore amaro di una delegittimazione del mio ruolo e, fors’anche, di un attacco alla mia stessa persona da parte dei contrari alla settimana corta. Ci sono poi delle semplici riflessioni teoriche da portare avanti senza alcuna intenzione dottrinale, ma solo per un breve chiarimento collegato sia alla realtà del nostro istituto e sia al fatto che in queste settimane si è abusato nell’uso di alcuni termini come:

 

° AUTONOMIA

Con l’art.21 della L.59/97, la scuola italiana ha ottenuto quell’autonomia tanto a lungo cercata nel corso degli anni novanta. Con il Regolamento per l’attuazione dell’autonomia, D.P.R. 275/99, si è andati ancora oltre, chiarendo gli snodi fondamentali della nuova scuola. Autonomia organizzativa, didattica, di ricerca – sperimentazione e sviluppo. Un’autonomia per altro non ancora pienamente applicata ma che, con la modifica del Titolo V della nostra Costituzione, ha avuto un riconoscimento prima impensabile: è stata incardinata all’interno dell’amministrazione statale tra le autonomie funzionali. Ciò nonostante, nel nostro piccolo istituto l’autonomia didattica e organizzativa sono state messe fortemente in discussione.

 

> PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

Molto si è disquisito, in questi giorni, del Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.), art.3 del D.P.R.275/99. Alcuni genitori hanno chiesto più volte il P.O.F. dell’a.s. 2015/2016, ma esso non c’è ancora. Per prassi scolastica consolidata, la composizione di esso avviene all’inizio, di solito nel primo trimestre, del nuovo anno scolastico a partire dal primo P.O.F. dell’a.s. 2000/2001, redatto necessariamente nel primo periodo di quell’anno. Inoltre, i contenuti del POF non sono mai stati chiariti e/o prescritti, la scelta di essi attiene alla singola istituzione, su indicazione del consiglio di istituto al collegio dei docenti. Nessuno può pretendere che in esso ci sia questo o quello, come nessuno può pretendere che le decisioni, le innovazioni, o quant’altro siano relegate all’atto dell’iscrizione. La scuola non esaurisce la sua attività in un breve periodo dell’anno scolastico. Ogni giorno porta le sue riflessioni, i suoi bisogni, le sue soluzioni. La scuola è un corpo vivo e lo stesso P.O.F., seppur elaborato e adottato nelle sedi competenti, subisce in corso d’anno delle modifiche proprio nel rispetto degli alunni tutti.

 

° CONSIGLIO DI ISTITUTO

Con le polemiche di questi giorni, si è cercato di gettare alle spine l’autorevolezza del massimo organo della scuola, il Consiglio di Istituto, che ha la funzione primaria di guida politica della scuola: si è, infatti, dimenticato il principio democratico della rappresentanza, sulla quale esso si regge. Ricordo che il nostro consiglio è formato da 18 componenti, di cui 8 docenti, 8 genitori, 1 ATA e il dirigente scolastico. Tra essi, la figura istituzionale del Presidente, eletto tra gli 8 genitori, diventa il fulcro attorno al quale ruotano le scelte e le decisioni in merito alla vision e alla mission dell’istituzione scolastica. E il Presidente – non lo dimentichiamo – deve essere super partes. In merito alla delibera n.69 del consiglio del 1° luglio 2015, con la quale si votava l’adozione o meno della settimana corta, tengo a sottolineare che essa è stata adottata in maniera assolutamente legittima e conformemente all’art. 10 T.U. 297/1994 e successive integrazioni. In tale occasione il consiglio ha operato in piena coscienza ed autonomia e senza condizionamento alcuno, nonostante la delibera sia stata acquisita in un momento teso e infuocato, sotto i riflettori di un gruppo di genitori contestatari. E’ bene ricordare che, il Consiglio di Istituto, attraverso le sue deliberazioni, rende possibile una migliore organizzazione della vita scolastica. Tali deliberazioni vengono assunte dai consiglieri con coscienza e serietà, ponendosi molti interrogativi e cercando di fare la scelta migliore per il bene di una scuola in costante evoluzione. Delegittimare una delibera significa, implicitamente, mettere in discussione le scelte di un organo scolastico prioritario e liberamente eletto. A prescindere da disquisizioni dialettiche e normative, è mia cura precisare che in occasione della deliberazione del 1° luglio 2015, il consiglio ha votato l’adozione della settimana corta. Le proposte orarie votate, come già riportato nell’incontro del 21 luglio con il Dott. Nardocci, il Signor Sindaco e le varie rappresentanze, non sono definitive in quanto le modalità di organizzazione oraria saranno competenza del Collegio docenti del mese di settembre. Il Collegio docenti, in tale occasione e come ha sempre fatto, cercherà di contemperare le esigenze della Scuola con quelle delle parti sociali coinvolte. Successivamente il Comune si attiverà, come ha sempre fatto, per garantire il trasporto e se necessario il servizio mensa scolastica. Spero che nei giorni a seguire si possano ricreare le condizioni per un clima più sereno che consenta, nel rispetto delle idee di tutti, un confronto ed una disquisizione civile sulla tematica.

 

La Dirigente Scolastica

F.to Dott.ssa Carmen Di Odoardo