Il fascino e la passione di un mito italiano ad Atri con “La vespa, D’Ascanio, l’ingegno”

 
La manifestazione organizzata dal Cast sabato ha richiamato tanti curiosi ed appassionati nel centro storico della città

Giovani e meno giovani hanno affollato il centro storico di Atri sabato, richiamati dalla manifestazione “La vespa, D’Ascanio, l’ingegno”, organizzata dal CAST – Club Automoto Storiche di Teramo. Esposte in bella mostra per curiosi ed appassionati c’erano più di 50 vespe appartenente a diverse epoche, dai primi esemplari anni degli anni ’50 e ’60 nelle più disparate tinte pastello fino alle PX degli anni ’80 con il loro design funzionale.

A completare l’esposizione delle due ruote, nell’Auditorium Sant’Agostino è stata allestita una mostra, conclusa ieri, dedicata all’ingegnere abruzzese Corradino D’Ascanio, che, incaricato dalla Piaggio, progettò il primo modello del leggendario motociclo. La Vespa fece la sua comparsa ufficiale nel 1946 a Milano quando venne esposto al salone del ciclo e motociclo.
«Di assoluto rilievo nel corso della serata è stato l’intervento di Maria Teresa Spinozzi, funzionario della Soprintendenza Archivistica dell’Abruzzo e del Molise», ha commentato il segretario del CAST Marco De Dominicis, «che ha evidenziato in maniera esauriente il genio  dell’ingegnere di Popoli, mai troppo celebrato in patria, autore ed artefice di tantissimi brevetti, invenzioni di assoluto rilievo come l’elicottero, grandioso sogno del volo».

La serata si è chiusa sulle note jazz del concerto della Small Band Project con il direttore d’orchestra e trombettista Gianni Ferreri con il clarinettista di fama internazionale, Beppi D’Amato, davanti ad una platea attenta e partecipe. Non sono mancati da parte del musicista, appassionato di motori e auto storiche, alcuni approfondimenti durante il concerto, con riferimenti precisi e attenti alla realtà dell’epoca.

«È stata una bella serata, con una calorosa partecipazione, non solo da parte dei nostri soci ma anche di appassionati e curiosi, in un connubio tra cultura e musica di alta qualità. C’erano molte belle vespe d’epoca in mostra, che hanno attirato l’interesse anche delle nuove generazioni», ha concluso il presidente del CAST Carmine Cellinese, «Non a caso, sono intervenuti anche molti ragazzi ventenni, che hanno portato i loro Cinquantini, tutti di diversi colori. Infine, è doveroso un ringraziamento al Vespa Club di Giulianova e Franco Benignetti Presidente del Vespa Club d’Italia per la loro preziosa ed insostituibile collaborazione».