Abruzzo

MAZZOCCA REPLICA A FEBBO:“SUL PARCO DELLA COSTA TEATINA AFFERMAZIONI FALSE E STRUMENTALI”

“Capisco la querelle politica, comprendo che l’opposizione deve fare il
proprio mestiere, ma credo che non si debba mai derogare all’onestà
intellettuale e alla verità dei fatti”. Così l’assessore regionale Mario
Mazzocca replica alle affermazioni del consigliere di Forza Italia,
Mauro Febbo, che ieri nel corso della seduta del consiglio regionale lo
aveva accusato di inadempienze e omissioni. “L’ex coordinatore del
Tavolo del Parco – spiega Mazzocca – sostiene che non avrei dato seguito
alla risoluzione approvata una settimana fa. Ebbene, mi corre l’obbligo
di ricordare al consigliere che il mio impegno su questa vicenda non è
stato mai contraddetto dalle azioni e che sin dal mio insediamento ho
agito per giungere ad una rapida soluzione di una questione annosa il
cui iter è iniziato nel lontano 1997. Ricordo a Febbo che in una
recente lettera indirizzata al Presidente Renzi, al Ministro
dell’ambiente e al Governatore D’Alfonso ho ribadito che una
qualsivoglia battuta di arresto del processo istitutivo dell’area
protetta potrebbe rivelarsi fatale. Per questo abbiamo chiesto di
procedere, una volta effettuata la disamina dell’atto di delimitazione
del Parco, come definito dal commissario De Dominicis, alla definitiva
istituzione del Parco della Costa teatina, dando piena attuazione a
quanto disposto dalla legge n.93 del 2001. Sottolineo ancora al
consigliere Febbo che la risoluzione del 14
aprile<x-apple-data-detectors://0>, che mi ha visto firmatario
insieme
ad altri colleghi della maggioranza e che è stata approvata
all’unanimità dal Consiglio, impegnava il Presidente della Giunta a
favorire la rapida conclusione delle procedure di perimetrazione del
parco dei trabocchi della costa teatina nei confronti del Governo.
Dunque nessuna omissione né latitanza amministrativa. Abbiamo agito nel
pieno rispetto degli impegni che avevamo assunto, collaborando, per
quanto di nostra competenza, con il commissario De Dominicis. Anche in
occasione dell’ultima risoluzione di 2 settimane fa; si ricorda che la
stessa, votata a maggioranza dopo 27 ore di lavori consiliari, impegnava
il Presidente della Giunta ad agire nei confronti del Commissario
affinché sospendesse un iter che, si dimentica, all’epoca era già
ultimato. Il Commissario De Dominicis, infatti, al quale comunicai
personalmente ed in tempo reale i contenuti del documento consiliare,
alla data del 15 luglio aveva già da tempo ufficialmente rimesso la
documentazione alla competente Presidenza del Consiglio dei Ministri,
quale ultimo atto nell’espletamento dell’incarico a suo tempo
affidatogli. In altre parole, se l’iniziativa era mirata ad ottenere
l’ennesima sospensione dell’iter istitutivo, i promotori, molto
probabilmente, hanno sbagliato mira; nel senso che il destinatario del
documento non doveva essere il Commissario ma l’organo governativo a
cui, ad oggi, spetta la decisione”.

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