Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga. La scelta del Presidente non può scaturire solo da un “gioco” di partiti: le associazioni tracciano un potenziale “identikit”

 

*****

Le associazioni ambientaliste WWF, Legambiente, Italia Nostra, Pro Natura, Mountain Wilderness intervengono sulla questione Presidenza  del Parco Gran Sasso e Monti della Laga, attualmente oggetto di un acceso dibattito tra le forze politiche e amministrative del territorio.

Le scriventi Associazioni concordano sul fatto che il Parco Gran Sasso e Monti della Laga ha necessità di un nuovo Presidente che, in una indispensabile profonda discontinuità con il più recente passato, sia realmente presente e dia garanzie di conoscenza del territorio e delle tematiche ambientali.

Si pone infatti la evidente necessità di una svolta di qualità  nelle future politiche del Parco:  gli ecosistemi montani sono estremamente fragili e differenziati per cui non è possibile individuare esclusivamente prassi consolidate e semplicemente riproducibili; sono necessarie competenze specifiche, conoscenza dei problemi,  passione e capacità per individuare linee politiche serie che mirino alla tutela e alla conservazione insieme a uno sviluppo concretamente sostenibile,  proprio attraverso un maggior coinvolgimento delle popolazioni locali. Questo tuttavia non significa aderire incondizionatamente a desideri di sindaci e politici ma vuol dire saper davvero orientare e coinvolgere le comunità locali in scelte coraggiose, innovative e più efficaci, sia sotto il profilo ambientale che socio-economico.

Non si può essere Presidente di un Parco Nazionale della rilevanza di quello del Gran Sasso e dei Monti della Laga nei ritagli di tempo, per poche ore, una volta ogni due settimane, né per un anno solo.

Non si può essere Presidente di un Parco Nazionale della rilevanza del Parco del Gran Sasso e dei Monti della Laga se non si conoscono e non si vivono il territorio e le specificità proprie dello stesso sia con riferimento alle esigenze di tutela ambientale presenti sia con riferimento ai delicati equilibri di una antichissima economia agro-silvo-pastorale che rappresenta la storia e le origini identitarie della comunità abruzzese.

Chiediamo, quindi, qualità e capacità nelle persone che vanno ad amministrare i parchi e, nel caso specifico, chiediamo di individuare una figura migliore rispetto a quelle che hanno amministrato il Parco in precedenza. Non possiamo più permetterci improvvisazioni.

Gli attuali conflitti con le popolazioni locali e con gli operatori economici sono una chiara dimostrazione di una Presidenza lontana dal territorio del Parco. Questo non può più accadere.

Le scriventi associazioni ambientaliste chiedono pertanto alle Istituzioni un salto di qualità nella futura nomina che tenga presente le competenze e le esperienze dei singoli, anche valorizzando le professionalità presenti nel nostro territorio che negli anni abbiano  mostrato sincero interesse per le tematiche ambientali e continua attenzione all'Ente Parco e/o alle altre aree protette abruzzesi e che abbiamo la sensibilità e la capacità di rapportarsi in modo propositivo e costruttivo con le popolazioni locali.

Nel sottolineare che la vicinanza alle idee delle associazioni ambientaliste non può in alcun modo essere considerato un discrimine negativo, WWF , Legambiente , Italia Nostra, Pro Natura, Mountain Wilderness chiedono infine che i potenziali candidati siano selezionati anche in base alla propria sensibilità, passione, capacità relazionali e di visione, caratteristiche necessarie per chi deve guidare un Ente complesso ed importante che incide sulla qualità della vita dei cittadini tutti,  residenti e non.