Giulianova. UFFICIO CIRCONDARIALE MARITTIMO DI GIULIANOVA XVI EDIZIONE “GIORNATA DELLA SICUREZZA IN MARE”

 

IN DATA  martedì 14 LUGLIO 2015

Edizione 2010 Motovedetta Guardia Costiere soccorre peschereccio in avaria
Edizione 2010 Motovedetta Guardia Costiere soccorre peschereccio in avaria

Oggetto: Documento di impianto circa la simulazione di un incendio grave a bordo del natante da diporto “IMPAVIDO 2.0”, con soccorso naufraghi ed intervento Vvf.

Ore 18.00:presentazione giornata Prima dell’inizio dell’esercitazione vengono effettuati brevi interventi da parte del TENENTE DI VASCELLO (CP) SANDRO PEZZUTO – COMANDANTE DEL PORTO E CAPO DEL CIRCONDARIO MARITTIMO DI GIULIANOVA e del Presidente della Lega Navale Italiana – Sig. Dario CIANCI.
Ore 18.10: inizio esercitazione. Il Comandante/conduttore del natante da diporto denominato “IMPAVIDO 2.0” lancia l’S.O.S., tramite l’apparato radio di bordo e telefono cellulare, per un incendio che si è sviluppato a bordo della sua unità e che le tre persone a bordo non sono in grado di fronteggiare con i mezzi antincendio di bordo.La richiesta di soccorso viene ricevuta dalla sala operativa dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Giulianova che avvia subito le procedure previste dal Piano S.A.R..
  La Sala Operativa, dopo aver acquisito tutte le informazioni necessarie per intervenire, pianifica le operazioni di soccorso disponendo  l’uscita in mare della motovedetta CP 884 S.A.R. e del gommone G.C. A77.
  Inoltre, viene allertata la Sala operativa del 118 che invia due ambulanze in porto.
  Intanto, l’equipaggio del natante da diporto in pericolo, non riuscendo ad estinguere le fiamme divampatesi, comincia man mano ad abbandonare l’unità gettandosi in mare.
  Ad arrivare in zona per prima è la motovedetta CP 884/S.A.R. che si accinge subito a spegnere l’incendio con la manichetta di bordo ed a coordinare in zona le operazioni di soccorso.Poiché l’incendio sembra indomabile, tutto l’equipaggio decide di abbandonare il natante in quanto non più sicuro.

La 1° persona finita in mare che annaspa visibilmente viene recuperata dal gommone A77, nel frattempo intervenuto in zona, che fa rientro successivamente in porto ormeggiando sul molo terrapieno per il primo soccorso.

Intanto, un gommone della Croce Rossa Italiana, impegnato con l’elicottero della Polizia di Stato in un addestramento in mare, avendo copiato la comunicazione radio, fornisce la propria disponibilità ad intervenire. Pertanto, la S.O. ne dispone l’invio in zona del sinistro.

Il gommone della C.R.I., con a bordo personale OPSA, appena giunto in zona, aggancia il 2° naufrago e, con l’assistenza dello stesso personale specializzato in interventi subacquei di soccorso sanitario, lo recupera facendo rientro successivamente in porto (molo terrapieno) per il primo soccorso

  Non riuscendo a rinvenire il terzo naufrago, poiché sprovvisto di cintura di salvataggio, viene disposto l’invio in zona dell’elicottero della Polizia di Stato con a bordo il personale del nucleo operatori polivalenti salvataggio in acqua (O.P.S.A.) della C.R.I., per la ricerca del disperso.Una volta giunti in zona, dopo una ricerca a percorsi paralleli in direzione della corrente, viene individuato il disperso che appare privo di sensi.

Immediatamente, per dare assistenza all’uomo, viene lanciato un aerosoccorritore che, una volta agganciato il naufrago, procede a far verricellare in sicurezza dallo stesso elicottero e trasportato in banchina di Riva per il successivo ricovero in Ospedale da una delle autoambulanze intervenute.

  In porto, i volontari della C.R.I. praticano la tecnica della rianimazione (BLS) ai naufraghi che hanno rischiato l’annegamento, anche a causa del principio di soffocamento dovuto all’inalazione del fumo prodotto dall’incendio.
A seguire Nel frattempo, l’unità “IMPAVIDO 2.0”, il cui incendio sembra ormai domato, viene rimorchiata in Porto dalla M/v 884 SAR.Purtroppo, giunti in Porto, la cima di rimorchio in “fibra vegetale” stucca  a causa delle lamiere ancora incandescenti e vaga alla deriva con le fiamme che ricominciano a divampare. Urta contro altre unità ormeggiate in banchina ed, a causa dell’effetto “domino”, ne provoca un principio di incendio.

Viene allertato il Comando Prov.le Vvf di Teramo tramite il 1515, il quale provvede ad inviare in zona un Camion autopompa del distaccamento di Roseto degli Abruzzi.

In attesa dell’intervento del Camion, vengono azionate le manichette antincendio ubicate sulle banchine poste nelle immediate vicinanze del principio di incendio e, contestualmente, viene attivato il dispositivo antincendio portuale con l’allertamento delle squadre antincendio dei sodalizi e delle strutture nautiche portuali.

Giunto in Porto e collegato all’impianto idrico, il camion iniziava le procedure di spegnimento dell’incendio, che terminano poco dopo.

  In ultimo, la Sala Operativa avvia le previste procedure per l’intervento della M/n Monte Rosa della soc. Castalia-Ecolmar del MAATM che provvederà ad effettuare un intervento di disinquinamento da idrocarburi fuoriusciti dal natante da diporto “Impavido 2.0” (in pratica, si simulerà: varo lancia di salvataggio – stendimento panne assorbenti – eventuale utilizzo di disperdenti).
Al termine esercitazione: Si procederà ad effettuare:

  • l’impiego dei cani di salvataggio della SICS per un’esercitazione recupero naufrago;
  • l’apertura di una zattera di salvataggio di grandi dimensioni e si procederà alla descrizione del contenuto;
  • l’utilizzo dei segnali di soccorso in caso di emergenza sia a terra che dal gommone G.C. A77, rimasto in zona.
  • in Porto, una prova di utilizzo di tutte le manichette antincendio presenti.

 

Il Comandante del Porto e Capo del

Circondario Marittimo di Giulianova

T.V. (CP) SANDRO PEZZUTO