Spesso leggo su alcuni giornali italiani decisi attacchi contro chi “si permette di usare la parola negro”. Si tratta,come vedremo,di sciocchi
rigurgiti politici da parte di una certa sinistra.Non e’ facile comprendere il perche’ di questa posizione. Valli a capire.Fino alla fine degli anni Sessanta la parola negro in Italia veniva usata senza problemi da tutti.
Poi lo scatto inspiegabile: negro e’ un termine dispregiativo.Guai a chi si permette di usarla.
Negro,africanamerican,black sono state da sempre le voci per indicare la gente che veniva principalmente dall’Africa. Negro in comune uso tra gli spagnoli e i portoghesi,dal latino niger,ossia black, non era mai considerato una parola offensiva dagli uomini non bianchi.
Negli Stati Uniti negro era spesso usato da Martin Luther King nei suoi discorsi.E certamente non per offendere i suoi consimili United Negro College Fund e’ vecchio e glorioso tra gli afroamericani,per non parlare del Journal of Negro Education.Ci sono poi gli American Negro newspapers,tra i quali primeggia The Negro Enquirer. Perfino nel formulario
del censimento nazionale negro appare insieme con black e afroamerican.
C’e’ da credere,allora,che l’offensiva contro chi usa questa parola non sia partita dagli Stati Uniti,dove vivono piu’ di 30 milioni di negri.
Semmai questa idea,questa iniziativa e’ partita dall’Italia,dove non sanno piu’ a cosa aggrapparsi per creare disordine. Sarebbe molto interessante sentire le affermazioni di coloro i quali non sono d’accordo con questa ipotesi.
Anche perche’ in Africa un po’ tutti se ne fregano come vengono chiamati in generale.A loro interessa che vengano conosciuti come ghanesi,sudanesi.kenioti.sud africani ecc..
Benny Manocchia