Sono uscite in contemporanea le valutazioni delle aviolinee mondiali, preparate dalle organizzazioni JACDEC e Skytrax,i piu’ illustri organismi in questo settore.
Interessante notare che soltanto in alcuni casi
i nomi delle compagnie aeree appaiono allo stesso livello della classifica.
Come previsto, numero uno in entrambi i rapporti e’ risultato il Cathay Pacific,di Hong Kong.
Le altre aviolinee per JACDEC : Emirates di Abu Dhabi. Eva Air di Taiwan. KLM olandese (l’unica per l’Europa). Air New Zeland, zelandese.Qantas,australiana.Hinan, cinese.Jet Blue, statunitense.
Certo nessun fiore all’occhiello delle nazioni che pure sono impegnate nel mondo dei voli internazionali
da tanti anni.
La Skytrax,come detto prima,ha posto in cima alla sua classifica il Cathay Pacific di Hong Kong.Una societa’ con 150 aerei che toccano 130 destinazioni nei cinque continenti.
E poi:Qatar Airways. Singapore Airlines. Emirates. Turkish Airlines,Nippon Airways.Garuda, Indonesia.
Ethihad Airways. United Arab Emirate . Lufthansa.
In un mondo che registra ogni giorno centinaia di migliaia di voli da una parte all’altra del mondo e’
per lo meno importante per il passeggero avere una idea della sicurezza dell’aviolinea che si accinge a prendere.Le regole che permettono la valutazione delle linee aeree sono diverse e molto complicate,che riguardano soprattutto la parte puramente burocratica. Certo il numero di incidenti o disastri e’ prima in
classifica,Poi i ritardi,il comportamento dello staff,iIl trattamento dei viaggiatori ed anche i costi per il biglietto.
Personalmente ho viaggiato una volta su un aereo della Singapore Airlines, con Muhammad Ali che andava nelle Filippine per un incontro indimenticabile con Joe Frazier.Un trattamento che non dimentichero’ mai,nonostante ci trovammo nel mezzo di un tifone di quelli che fanno veramente paura.
Ho anche volato una volta sulla Cathay Pacific per Hong Kong, insieme a un paio di colleghi giornalisti italiani.Ebbene quella volta pregammo tutti, sicuri che non ce l’avremmo fatta.L’aeroporto di Hong Kong era un vero trabocchetto che costringeva il pilota a scavalcare una montagna e subito buttarsi giu’ a capofitto per entrare nella scia dell’aeroporto. E poi spingere con forza sui freni per evitare lo scontro con una collina proprio di fronte.La compagnia chiuse il vecchio aeroporto chiedendo mille scuse a tutti i passeggeri
costretti a subire quell’atterraggio della morte.Comunque,non dimentichiamo:in molti insistono nel sostenere che si e’ piu’ sicuri in un aereo in volo che in una auto nel traffico moderno…
Benny Manocchia