Giulianova. Chiudono gli ombrelloni e cade sui volti abbronzati un velo di tristezza.
Non e’ facile accettare la fine di un momento magico che ti fa dimenticare,anche se per poco,
le brutture della vita. Nascono amori giovanili,si rinnovano amicizie che
per il resto dell’anno sono
altrove,eppoi finalmente il piacere di lasciarsi un po’ andare a tavola,il piacere di mettere da parte i tristi momenti in
cui la squadra del cuore non ha avuto fortuna e il piacere di avere
vicini tutti i membri della famiglia che lavorano altrove.
Quando ero ragazzo,a Giulianova,le vacanze duravano per tante famiglie
anche due mesi:lei e i figli prima,poi arrivava lui,bianco come la neve,stanco ma pronto a diventare… Nettuno almeno per un mese.
Pesce fresco che in citta’ sognavi,frutta raccolta ieri per il pranzo di oggi,
il sollievo di una pennichella pomeridiana e poi il gelato alle cinque prima della cena.Era,ammettiamolo,un mondo semplice pero’ piu’ tranquillo.Quando
arrivava il momento di chiudere gli ombrelloni la gente se ne andava con il sorriso sul volto.Erano stati giorni stupendi.
Oggi forse non e’ esattamente la stessa cosa.Ma la colpa non e’ di
chi desidera riposare e divertirsi.I colpevoli sono nascosti nei veleni che
sono giunti a noi con la cosiddetta “modernita’”,tanto desiderata da chi
vuole dimenticare il triste passato. Ed e’ qui l’errore di noi uomini:non avremo mai un futuro gioioso se nel contempo dimentichiamo il nostro passato.
Benny Manocchia