Giulianova. Mastromauro a Brucchi: “Il sindaco di Teramo invece di citare impropriamente Giulianova si sforzi di garantire ai suoi concittadini servizi puntuali senza spremerli come limoni”.

 

 

Al sindaco Francesco Mastromauro non è piaciuto per nulla quanto ha dichiarato il collega di Teramo commentando la cosiddetta Riforma Madia, dove, parlando della perdita di Prefettura e Camera di commercio, ha detto che Teramo rischia di diventare come Giulianova “ma senza mare”.

Maurizio Brucchi, Sindaco di Giulianova e Francesco Mastromauro, Sindaco di Giulianova
Maurizio Brucchi, Sindaco di Teramo e Francesco Mastromauro, Sindaco di Giulianova

Brucchi ha messo le mani avanti dicendo che non voleva essere irriguardoso nei confronti di Giulianova. E secondo lui – dichiara il sindaco Mastromauro – quel passaggio davvero infelice dovremmo ritenerlo un complimento? Purtroppo per lui, e per i suoi cittadini, Teramo sta attraversando una fase di grande declino, mentre Giulianova sta rafforzando giorno dopo giorno il suo ruolo di centro di riferimento per la città-territorio. A Teramo la Giunta Brucchi è in grande affanno, e inanella insuccessi quotidiani dovuti a carenze e approssimazioni. Prima di citare Giulianova il collega pensi a Teramo, sforzandosi, se possibile, di garantire ai suoi concittadini, che hanno tutta la mia comprensione e solidarietà, servizi puntuali senza spremerli come limoni. La ricetta gliela possiamo dare noi. Diversa invece – prosegue il primo cittadino giuliese – la questione del depauperamento dei presidi pubblici sul territorio. Quello si che è un problema. Che andrebbe affrontato facendo squadra. Senza arroccamenti campanilistici. Senza recinti o simboli di appartenenza. Insomma, ci vuole una politica di rete. Ma questo Brucchi dovrebbe saperlo bene, perché il sottoscritto lo ha detto sin dal 2010, e lo ha ripetuto, con la stessa sincera convinzione e maggior vigore, il 28 febbraio 2011, laddove parlando di area vasta Teramo-Giulianova-Atri-Nereto sottolineavo la necessità di superare proprio ogni campanilismo ma anche logiche di appartenenza politica, come pure il 19 settembre 2012 in riferimento alla ‘città lineare’ tra le località costiere”.