Si è svolto questa mattina lo Sfiducia Day organizzato dal M5s, per raccogliere le firme dei consiglieri comunali necessarie a presentare in Consiglio Comunale, la mozione di Sfiducia verso il Sindaco Marco Alessandrini.
In mattinata le opposizioni si sono incontrate formalmente per redigere un atto di sfiducia congiunto e che oggi vede quindi tra i firmatari dodici consiglieri comunali, tre del M5s e nove del centrodestra.
< Manca una sola firma per poter presentare in Consiglio comunale la mozione di sfiducia> affermano i consiglieri m5s di Pescara <e ci auguravamo che un sussulto d’orgoglio provenisse almeno da SEL. Invece dobbiamo constatare con amarezza che, a quanto pare, a questo gruppo consiliare di “Ecologia” è rimasta solo una iniziale nel nome: di fronte ad una vicenda così grave che riguarda la salute e la sicurezza pubblica, SEL continua a sostenere il Sindaco, senza alcuna critica e senza prendere alcuna distanza, per assicurarsi poltrone in maggioranza ed un assessorato>.
Dopo aver invitato tutti i consiglieri comunali ad aderire allo Sfiducia Day tramite una mail inviata nei giorni scorsi, oggi il M5s ha rinnovato l’invito aspettando sulla porta di Palazzo di Città tutti i consiglieri di maggioranza.
<Nessun consigliere della maggioranza ha aderito al nostro invito. C’è chi è sfuggito imboccando la porta sul retro, chi ha preferito non presentarsi, e chi, pur rispondendo alle domande dei cittadini presenti, continua a difendere le scelte, per noi gravissime, di Marco Alessandrini> affermano i consiglieri pentastellati. < Ma uno spiraglio sulla tredicesima firma si è aperto, con la richiesta, accettata dal Presidente del Consiglio, di discutere alla conferenza capigruppo di domani la possibilità di quella che potrebbe configurarsi come una sorta di “firma tecnica”.>
L’opposizione si appella, infatti, all’impossibilità di poter presentare in autonomia una mozione di sfiducia dal momento che il Testo Unico degli Enti Locali prevede, per presentare tale atto, un numero di firme pari ai due quinti del consiglio comunale.
Se nella precedente consiliatura composta da 40 consiglieri erano necessarie e sufficienti 16 firme, ovvero il numero complessivo dei consiglieri di opposizione, oggi con la riduzione a 32 consiglieri la regola dei due quinti impone un numero di firme superiori ai componenti delle opposizioni, inibendone così quindi l’autonomia e la libertà di azione democratica.
Per questo l’opposizione compatta domani chiederà all’Ufficio di Presidenza , durante la conferenza dei capigruppo, di apporre la firma necessaria per superare questo “gap normativo” garantendo così alle opposizioni di poter presentare in Consiglio Comunale la propria legittima richiesta di sfiducia.