Lettere, Teramo e Provincia

Teramo. Lettera aperta al Presidente Renzi ed al Ministro Alfano Signor Presidente, Signor Ministro,

mi permetto di scrivere questa lettera aperta per rappresentare il forte
disagio che noi Sindaci viviamo quotidianamente nell’affrontare le
tante difficoltà che il ruolo a cui siamo stati delegati dai cittadini ci
impone.

Difficoltà a cui contribuisce il Governo che spesso dimentica chi, ogni
giorno in trincea, lavora per il bene del paese affrontando mille
difficoltà, molte volte abbandonati a loro stessi. E Lei Sig. Presidente
del Consiglio ne dovrebbe sapere qualcosa visto che il Sindaco lo ha fatto
per qualche anno.

Il tema sono le Prefetture.

E’ paradossale che nel momento in cui al Nord vi e’ uno scontro
senza precedenti sul ruolo dei Prefetti chi in Italia i Prefetti li vuole
difendere non riesca a far sentire la sua voce.
La revisione delle Prefetture sul territorio e’ giusta e condivisibile
come il riordino delle Forze di Polizia e tante altre riforme coraggiose
che il Governo sta cercando di attuare. La revisione non può tuttavia
essere decisa burocraticamente a tavolino senza tenere conto del
territorio e delle legittime esigenze dei cittadini ( od ancora peggio,
come qui purtroppo molti sospettano, solo per una logica
politico-clientelare che divide i cittadini in quelli di serie A e quelli
di serie B).
Voci di corridoio mi dicono che il Governo avrebbe deciso di accorpare
Teramo con L’Aquila.
Questo non e’ possibile per tantissimi e validissimi motivi ma il più
semplice, immediato e razionale e’ quello territoriale.
In Abruzzo ci sono 4 provincie di dimensione assai simile (tutte tra i 390
ed i 310 mila abitanti) , divise dal Gran Sasso. Accorpare le Prefetture
di Chieti e Pescara non comporterebbe alcun disagio per i cittadini e per
le Forze dell’Ordine, visto che distano l’una dall’altra non
più di 10 km, chiamate a vigilare la sicurezza di quella che e’
sostanzialmente la stessa area metropolitana. Sopprimere la Prefettura di
Teramo accorpandola con l’Aquila (sita appunto sull’altro lato del
Gran Sasso) significa invece arrecare un evidente disagio ai cittadini ed
indebolire pericolosamente il presidio delle Forze dell’Ordine lungo
la costa dell’Abruzzo settentrionale dove, purtroppo, le ragioni di
legittimo allarme sociale sono in aumento.
Se si segue il buon senso non ci dovrebbe quindi essere storia. Se si
perseguono invece altre logiche sarà difficile spiegare ai cittadini
teramani che non ci sono figli e figliocci.
Sig. Presidente, Sig Ministro vi invito ad una approfondita riflessione
prima di prendere qualsiasi decisione magari coinvolgendo i rappresentanti
dei territori. Io sono pronto.
Con osservanza.
Il Sindaco di Teramo
Maurizio Brucchi

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