Teramo e Provincia

Teramo. M5S: Quando la musica muore e pini della Noè Lucidi

 

Anthon Cechov sosteneva che un pezzo di musica e un albero hanno qualcosa in comune: l’armonia delle forme, la logica che racchiudono, soprattutto la storia che raccontano.

Purtroppo quell’armonia non è per tutti: per percepirla occorre un minimo di sensibilità, un soffio di umanità. Tutte cose che mancano clamorosamente agli attuali governanti teramani: gente dai pochi fronzoli e dal lungo pelo sullo stomaco, gente con in testa sempre idee meravigliose come la rotonda ovale o il misterioso ufogeo planato su piazza Garibaldi.

Non sorprende che questi signori abbiano deciso di lasciare ai posteri una ennesima testimonianza del loro passaggio: mentre nel resto del mondo civilizzato scompaiono i parcheggi nelle città e si studiano sistemi per tenere le automobili lontano dai centri storici, mentre a Londra Renzo Piano disegna un immenso grattacielo, una “Scheggia di Cristallo” totalmente priva di posti auto, i governanti teramani piazzano l’ennesimo, inutile parcheggio davanti alla scuola Noè Lucidi. Sorprende ancora di meno che per realizzare la loro idea fuori dal mondo non esitino un secondo a tagliare/eliminare/cancellare quattro pini secolari, quattro esili macchie verdi sul percorso muscolare del cemento che soffoca ormai ogni prospettiva.

Ma poi il passato riemerge da centinaia di foto che affollano il tamtam telematico e ti accorgi che quelle quattro macchie hanno segnato, con la loro grazia maestosa, tanti momenti della vita di Teramo e dei suoi abitanti accompagnando sin dai primi passi diverse generazioni nel loro cammino: generazioni in fuga sotto i bombardamenti, generazioni passate dalle rive dei fiumi a quelle sintetiche degli attuali mondi virtuali. Guardando quelle foto capisci che quei quattro pini portavano dentro di sé pezzi di storia di questa città e allora ti sembra quasi di sentirne il suono, la musica ormai irrimediabilmente perduta.

Governanti teramani che oggi vi nascondete ignominiosamente dietro ridicoli alibi burocratici: questo avete fatto! Avete cancellato una parte di Teramo che saremo costretti a rimpiangere come il teatro comunale o la chiesa di San Matteo. Avete spento un altro angolo di bellezza di una città che è ormai diventata uno spazio asettico ed insignificante, un vuoto culturale e creativo, un nudo silenzio leopardiano senza prospettiva.

Poco male: quando il deserto sarà completo, avrete più spazio per parcheggiare i vostri SUV.

 

Teramo 5 Stelle

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