Teramo. Protesta dei clandestini a Campli, interviene Sovranità: “Proteste conseguenze inevitabili del business dell’immigrazione”
Teramo, 6 Agosto – SOVRANITÀ-PRIMA GLI ITALIANI, movimento promotore sul territorio delle idee di Matteo Salvini, interviene in merito alla protesta inscenata nella giornata di ieri dai clandestini ospitati presso il centro di accoglienza di Campli.
“Come dare torto a questi giovanottoni che dall’Africa arrivano in Italia lasciando a casa, in situazione di pericolo perché dicono di fuggire da una guerra, l’intera famiglia – afferma ironicamente in una nota Carlo Filipponi, responsabile teramano del movimento – li abbiamo attirati con il miraggio della vita ‘tutto-spesato’: vitto ed alloggio in albergo, vestiario, scheda telefonica, diaria, e poi invece scoprono che il paese dei balocchi non è stato allestito per loro. Scoprono che l’essere stati prelevati a poche miglia dalle coste libiche, somiglia molto all’essere caduti in una trappola e che al banchetto, quello vero, come ci insegna Mafia Capitale, i commensali sono ben altri, i più pronti a cogliere le grosse opportunità di guadagno fornite dai finanziamenti europei per la (mala)gestione del fenomeno immigrazione. Presa consapevolezza che il guadagno lo fanno altri e che a loro possono restare soltanto le briciole, scatta la protesta dei ‘profughi’: vestiario non adeguato, troppe persone ospitate nella stessa stanza, problemi con il wi-fi, schede telefoniche insufficienti, mancato pagamento della diaria”.
“E possiamo ancora ritenerci fortunati – prosegue la nota – che alla protesta non siano seguiti episodi di violenza, come invece accaduto in tante altre strutture di accoglienza sparse ormai per tutta l’Italia. Scenari questi che potrebbero presto verificarsi in altri punti della provincia poichè la Prefettura di Teramo, seguendo le direttive ricevute dal governo nazionale, ha appena pubblicato un bando, con scadenza 31 agosto 2015, per la ricerca di altre strutture sul territorio teramano interessate ai 37 euro giornalieri a persona erogati per ospitare – anche per tre anni, perché tanto può durare l’iter burocratico – clandestini cui alla fine nel 97% dei casi verrà negato il riconoscimento dello status di profugo”.
“Come Sovranitá – conclude Filipponi – continueremo a batterci contro questo meccanismo, che consente a pochi privati di realizzare lauti profitti a discapito degli italiani, costretti a patire i disagi e l’insicurezza provocata dell’immigrazione incontrollata”.