A Lukasz Zal l’Esposimetro d’Oro per Ida Premiato l’austero ed elegante bianco e nero del 34enne autore polacco
Fotografia di un film straniero:
Film già premiato con l’Oscar 2015 come migliore opera straniera
Sarà consegnato a Lukasz Zal l’Esposimetro d’Oro per la fotografia di un film straniero per aver diretto e curato luci e immagini in Ida (2013) del regista Pawel Pawlikowski.
Il 34enne autore polacco, al suo primo lungometraggio come direttore della fotografia, è stato scelto dalla giuria della 20^ edizione del Premio Internazionale della Fotografia Cinematografica Gianni Di Venanzo guidata dal presidente Stefano Masi. Il premio sarà ritirato dal cineasta polacco il prossimo 10 ottobre 2015 a Teramo, nel corso della cerimonia di premiazione che si terrà nel cineteatro Comunale.
Con Zal si chiude il poker degli Esposimetri d’Oro della 20^ edizione. Questi i prescelti:
– Esposimetro d’Oro alla Memoria: Andrew Lesnie
– Esposimetro d’Oro alla Carriera: Dante Spinotti
– Esposimetro d’Oro per un film italiano: Vladan Radovic per Anime nere
– Esposimetro d’Oro per un film straniero: Lukasz Zal per Ida
Il film illuminato da Zal ha già vinto il premio Oscar 2015 quale miglior film straniero battendo, tra gli altri che componevano la cinquina delle nominations, anche il film africano Timbuctu il cui direttore della fotografia, il tunisino Sofian El Fani, è stato premiato l’anno scorso a Teramo con l’Esposimetro d’Oro per la fotografia di un film straniero.
Lukasz Zal, a riprova del suo ottimo lavoro per Ida ha ottenuto una nomination agli Oscar 2015 per la migliore fotografia.
Lukasz Zal è nato il 24 giugno 1981 a Koszalin, città polacca del voivodato della Pomerania Occidentale ed è considerato uno dei più talentuosi cineasti polacchi. Appassionato di fotografia, Zal nel 2008 si laurea presso il Dipartimento di Cinematografia della Scuola Nazionale di Cinema di Lodz. Attivo fin dal 2006 soprattutto come operatore di macchina nella realizzazione di spot e video musicali. Si pone all’attenzione nazionale come autore della fotografia nel 2011 con il documentario Paparazzi per cui ottiene un Golden Frog al Camerimage International Film Festival of the Art of Cinematography, festival dedicato alla fotografia cinematografica che si svolge annualmente in Polonia.
Dopo altri lavori che hanno sempre incontrato il favore della critica, Ida (2013) è stato il film della consacrazione per il giovane autore della fotografia polacco che per il film del regista Pawlikowski era stato selezionato come operatore, ma i problemi di salute di Ryszard Lenczewski, a cui il regista si era affidato per la fotografia, hanno consentito a Zal di lavorare come direttore della fotografia.
Ecco quello che scrive il critico cinematografico del Corriere della Sera Paolo Mereghetti: “Con un salto stilistico radicale rispetto alla macchina mobilissima e allo stile volutamente sporco dei suoi film precedenti, Pawlikowski (in Ida) inquadra le sue due protagoniste dentro a immagini di una bellezza classica, perfettamente equilibrate nell’insolito formato «quadrato» che si usava negli anni Quaranta (1:1.33), elegante ma anche freddo e glaciale nella compostezza di un bianco e nero che usa tutti i possibili toni del grigio. E soprattutto di un rigore formale che sembra solo di facciata e dà l’impressione di essere sempre sul punto di sgretolarsi.”
Questo il parere di Alessandra De Luca, critico di Avvenire:
“Straordinariamente fotografato con un rigorosissimo, elegante, austero bianco e nero che fa pensare a maestri del calibro di Robert Bresson e Ingmar Bergman, poetico e privo di qualunque retorica, sostenuto da una solidissima regia impreziosita dagli intensissimi primi piani della protagonista, Ida, il film del polacco Pawel Pawlikowski…ha conquistato il pubblico e la giuria di numerosi festival internazionali, tra cui Londra, Varsavia, Toronto e Torino dimostrando come il buon cinema, quello fatto di idee forti seppure difficili, arrivi facilmente al pubblico non sempre anestetizzato da proposte banali e omologate dal mercato.”
Trama del film Ida
Polonia, 1962. Anna è una giovane orfana cresciuta tra le mura del convento dove sta per farsi suora: poco prima di prendere i voti apprende di avere una parente ancora in vita, Wanda, la sorella di sua madre. L’incontro tra le due donne segna l’inizio di un viaggio alla scoperta l’una dell’altra, ma anche dei segreti del loro passato. Anna scopre infatti di essere ebrea: il suo vero nome è Ida, e la rivelazione sulle sue origini la spinge a cercare le proprie radici e ad affrontare la verità sulla sua famiglia, insieme alla zia. All’apparenza diversissime, Ida e Wanda impareranno a conoscersi e forse a comprendersi: alla fine del viaggio, Ida si troverà a scegliere tra la religione che l’ha salvata durante l’occupazione nazista e la sua ritrovata identità nel mondo al di fuori del convento.
Filmografia parziale di Zal come Autore della fotografia:
Film Regia Anno
Efterskalv – The Here After Magnus von Horn 2015
Lewa polowa twarzy (documentario) Marcin Bortkiewicz 2013
Ida Pawel Pawlikowski 2013
Joanna (documentario) Aneta Kopacz 2013
Paparazzi (documentario) Piotr Biernas 2011