Emerge che il Comune di Teramo, pur tra mille difficoltà ormai, ha lavorato con intelligenza per ridurre le criticità
Il Comune di Teramo, come consueto, ha ricevuto in questi giorni dalla Corte dei Conti, Sezione Controllo dell’Aquila, al pari degli altri Comuni, la relazione sul rendiconto 2013.
La relazione analizza puntualmente tutta la situazione del bilancio dell’Ente: l’equilibrio corrente di competenza, l’equilibrio degli investimenti, la situazione di cassa, la gestione dei residui e l’indebitamento.
Per la prima volta quest’anno è stata effettuata dalla Corte dei Conti, soprattutto per le entrate – nodo nevralgico per tutti gli Enti – una attività di raffronto con i valori medi di tutti i Comuni della Regione Abruzzo. Dalla stessa si evince che Teramo è assolutamente in linea con la situazione generale che tutti gli Enti stanno vivendo in questo particolare e difficile momento storico, contraddistinto soprattutto dal drastico taglio dei trasferimenti: il processo di spending review lo Stato lo ha realizzato, ad oggi, solo e principalmente a discapito dei Comuni e di conseguenza dei cittadini e delle fasce più deboli, nei confronti dei quali quotidianamente, i Sindaci non possono, purtroppo, dare esaustive risposte, in quanto le risorse disponibili, sono, ormai ridotte al minimo.
Sul fronte dell’indebitamento, la relazione evidenzia, come l’Ente abbia ridotto lo stesso in maniera consistente, essendo molto al di sotto dei limiti imposti dalla normativa.
Il Sindaco Maurizio Brucchi, a questo proposito, sottolinea: “Nella sua relazione, la Corte dei Conti ha evidenziato come il Comune di Teramo, pur tra mille difficoltà ormai, abbia lavorato con intelligenza per ridurre le criticità, tra l’altro proprie di tutti i Comuni d’Italia. La relazione rileva come il Comune di Teramo si sia difeso efficacemente, in particolare grazie alla riduzione dei costi fissi, dell’indebitamento e dei fitti passivi. Le attività di contenimento della spesa corrente avviate nell’ultimo anno, molte delle quali dolorose, molte altre opportune, ci danno la consapevolezza che le criticità evidenziate dalla Corte dei Conti, alle quali verrà posta la massima attenzione e considerazione, possono essere risolte con l’ausilio di tutti coloro che hanno a cuore il bene della cittadinanza. Questa Amministrazione sta tentando, con determinazione, di non ricorrere all’indebitamento per finanziare investimenti ma di sfruttare tutte le possibili risorse messe a disposizione da Enti terzi, al fine di non irrigidire ulteriormente l’equilibrio corrente e lasciare alle generazioni future un Ente che sia in grado di svolgere l’importante ruolo cui è preposto”.
Va infine rilevato che nell’ambito delle difficoltà di Bilancio, e con particolare riferimento alle polemiche che hanno accompagnato la riscossione dei tributi locali nel Comune di Teramo accusato di “tartassare” i cittadini con una contribuzione tra le più alte d’Italia, è dei giorni scorsi una interessante indagine pubblicata dal quotidiano il sole 24 ore, conseguente proprio all’ipotesi di abolizione della Tassa sulla prima casa. “Da essa emerge – rimarca l’assessore al Bilancio Eva Guardiani – che la media contributiva dei cittadini teramani è di 202 euro, inferiore alla media nazionale delle città capoluogo che è invece di 230 euro. Ciò implicitamente riconosce la bontà delle decisioni assunte dall’amministrazione comunale che ha si aumentato, in termini generali, la corrispondente aliquota (+3,3 ./..) ma che, grazie all’applicazione della griglia delle agevolazioni, ha di fatto reso equo il pagamento della tassa, riducendone il peso, mediamente, sui contribuenti”.
Pertanto le scelte adottate dall’Amministrazione si sono rivelate – all’evidenza dei riscontri – virtuose e il risanamento di Bilancio è conseguenza dell’oculatezza e della ponderatezza delle decisioni assunte.