TARANTO – Un atto d`amore per Taranto, un libro che, a detta di un amico oncologo, può essere d’aiuto a molti, perché chi è colpito dal male del secolo può trovare nel libro indicazioni su cosa fare quando gli eventi sembrano precipitare. Come specificato in coda, l`atto d`amore è legato al versamento di ogni utile dalla vendita del libro alla fondazione ANT di Taranto.
Un diario è una forma narrativa in cui il racconto – reale o di fantasia – è sviluppato cronologicamente, spesso scandito a intervalli di tempo regolari; quello che presentiamo oggi è qualcosa di più intimo perché tocca la salute di una stretta congiunta colta nella maturità della vita e colpita da un tumore.
Quello che spesso osserviamo come notizia di altri, che non pensiamo possa accadere a noi, e non parlandone pensiamo di esorcizzare. Poi c’è la realtà di Taranto, dove la casualità dell’evento canceroso è del 31% in più rispetto alla media nazionale per via delle industrie pesanti e inquinanti.
Il racconto scorre scandendo le emozioni, in una giravolta di terapie sempre più debilitanti, in quella guerra chimico-fisica che si avvia per la lotta senza quartiere al malanno del terzo millennio. Sullo sfondo uno dei migliori centri italiani: l’Istituto Tumori Regina Elena di Roma, dedicato a questa Regina – Serva di Dio secondo la Chiesa – che ha dedicato il suo impegno in numerose iniziative caritative e assistenziali, tra le quali la costruzione del primo ospedale per questa malattia oscura.
Il fiore in bocca, come scrive l’autore, è preso dal titolo del monologo di Pirandello, perché è proprio in tale forma e luogo che si mostra il tumore oro faringeo. Sicuramente nel 1922 non c’era quella sinfonia di elementi chimici e radiologici che ci sono oggi per debellare quest’afflizione, e il personaggio pirandelliano si lascia andare in quest’ultima celia di emozioni parlando con un passeggero in partenza.
Una particolare finalità vuole l’autore ed è quella di rendere trasparente la contabilità della vendita del libro per destinare tutto il ricavato all’ANT di Taranto che è il primo ospedale domiciliare per questo malanno. Perché alla fine trattasi davvero di un atto d’amore che diventa di pubblico dominio perché si estenda a tutti i malati incontrati, a quelli non incontrati e a un’intera città che ha bisogno di amore per risolvere i suoi problemi.
Per acquistare il libro e donare all’ANT: https://www.streetlib.com/go/Vy93v9ka
Roberto De Giorgi