Milano – Expo è sempre più trampolino di lancio per gli oli extra vergine di oliva tracciati da Unaprol. Questa settimana è il turno dell’Emilia Romagna con le sue aziende tracciate dall’A.R.P.O., associazione regionale dei produttori olivicoli che aderisce al Consorzio Olivicolo Italiano. Alla promozione dei profili sensoriali di questi oli extra vergine, unici ed irripetibili, Unaprol dedica uno dei suoi convegni evento nello spazio Agriexpo, all’ingresso Sud del Cardo ad Expo 2015 a Milano.
Il quadro che emerge dal convegno è il seguente. La coltura dell’olivo si sviluppa, in Emilia-Romagna, su una superficie complessiva ripartita per il 56% in provincia di Rimini, il 30% in provincia di Forlì-Cesena, il 13% in provincia di Ravenna e l’1% in provincia di Bologna. Le aree geografiche di riferimento e più importanti per la coltivazione dell’olivo in Regione sono: le valli dei fiumi Marecchia, Marano e Conca in provincia di Rimini, le valli del Rubicone, del Savio, del Bidente e del Montone in provincia di Forlì-Cesena e le valli del Senio e del Lamone in provincia di Ravenna. Una recente e significativa ricomparsa della coltura dell’olivo si ha anche in provincia di Bologna, in alcune aree collinari e limitatamente ai versanti più riparati dai venti freddi settentrionali. Il numero complessivo di piante di olivo presenti in Regione è pari a circa 1.100.000 unità che occupano una superficie approssimativa di circa 5.000 ettari, considerando una densità media di circa 200 piante\ettaro.
Il patrimonio olivicolo dell’Emilia Romagna è determinante sul piano economico, paesaggistico e ambientale. La coltura occupa, infatti, aree marginali che presentano elevate pendenze, difficili da coltivare, ed è proprio in questi ambiti territoriali che l’olivo diventa un importante elemento del paesaggio rurale e svolge un ruolo insostituibile di salvaguardia dell’ambiente contro il dissesto idrogeologico. Il potenziale produttivo che la coltura dell’olivo attualmente è in grado di esprimere in Regione è di circa 60.000 quintali di olive e 10.000 quintali di olio. Le olive vengono trasformate in ottimo olio extra vergine da 32 frantoi dislocati nelle principali zone olivicole della regione e viene prodotto da circa 3.000 aziende, organizzate dall’A.R.P.O..
Per il 2015 si prevede ottima qualità e produzione in lieve ripresa anche per le due Dop: Brisighella e Colline di Romagna.
La settimana prossima, il 28 e 29 di settembre, sarà la volta del Trentino Alto Adige. Ad entusiasmare i consumatori saranno questa volta gli oli extra vergine di oliva di frontiera, quelli più a Nord d’Italia.
Milano, 23 settembre 2015