Il Festival della Follia si chiude con “Il Repertorio dei matti” di Paolo Nori
A Teramo l’ultima giornata della rassegna, ospite lo scrittore e interprete emiliano. Dopo Crepet e Veneziani, successo di pubblico anche per gli incontri con Vittorio Sgarbi e Pupi Avati
TERAMO – La prima edizione del Festival della Follia si chiude oggi con un ultimo ospite d’eccezione. A Teramo arriva lo scrittore e interprete emilianoPaolo Nori, autore tra l’altro dei “Repertori dei matti” della città di Bologna e della città di Milano (Edizioni Marcos y Marcos). Autore poliedrico e mai banale, Paolo Nori sarà il protagonista dell’incontro “Repertorio delle città dei matti: Il campanilismo della follia”, in programma alle 18.00 al Laboratorio per le arti contemporanee L’ARCA in Largo San Matteo.
Ultima giornata dunque per la rassegna (11-14 settembre) ideata dal giornalista e scrittore Marcello Veneziani e dedicata al tema della follia nelle sue tante declinazioni: dall’arte alla letteratura, dalla scienza al cinema passando per la filosofia. Successo di pubblico anche per gli ultimi due incontri di ieri con Vittorio Sgarbi e Pupi Avati che hanno raccolto il testimone dallo psichiatra e sociologo Paolo Crepet (venerdì 11 l’incontro “Eros e Follia”) e dello stesso Marcello Veneziani (sabato 12 su “poeti e filosofi folli”).
Tutto esaurito ieri pomeriggio all’Auditorium San Carlo per l’incontro con il critico d’arte che – alla luce della sua “folle” intuizione di ideare il Museo della Follia a Mantova – ha guidato il pubblico presente in un excursus sulla follia “come oggetto o ragione della pittura”. Un vero e proprio percorso nella storia dell’arte iniziato idealmente da “La nave dei folli”, dipinto di fine ‘400 di Hieronymus Bosch, per arrivare al celebre “Autoritratto” di Antonio Ligabue in pieno ‘900. L’incontro è stato moderato dal giornalista de L’Intraprendente Gianluca Veneziani. Sala piena anche per PupiAvati che, insieme al regista teramano Marco Chiarini, ha dialogato con il pubblico raccontando l’influenza che il tema della follia ha avuto nella sua produzione cinematografica. A seguire la proiezione di uno dei suoi capolavori cinematografici,“Il papà di Giovanna” girato nel 2008 (tra l’altro nomination al Leone D’Oro nel 2008, Coppa Volpi a Silvio Orlando per la migliore interpretazione maschile).
“A Teramo è stato posato il seme della follia – è il pensiero conclusivo sul Festival dell’ideatore Marcello Veneziani – la speranza concreta è che diventi una pianta, la sana pianta della pazzia, e che attecchisca anche altrove in Italia, come ‘zizzania’ capace però di dare buon frutto”.
Due giorni fa, all’Auditorium San Carlo, si è tenuto il secondo dei due convegni scientifici con tante personalità locali e nazionali–venerdì il primo sulla storia e il futuro dell’ex Ospedale Psichiatrico di Teramo – dedicato alla “Follia al femminile: dall’esclusione alla cura”. Importante la tavola dei relatori, con ospiti gli psichiatri Cesario Bellantuono, Domenico De Berardis, Massimo Di Giannantonio, Giovanni Martinotti, Giampaolo Perna, Nicola Serroni, Alessandro Valchera, che hanno approfondito gli aspetti psicologici e sociologici della figura femminile, oscillante traun’immagine idealizzata “materno-sacrificale” e quella, spesso svalutata, “erotico-diabolica”.
TRA LOCALE E NAZIONALE – Vanto del Festival è aver coinvolto nella manifestazione sia grandi personalità a livello nazionale, come gli autori sopra citati, che artisti, studiosi e docenti del territorio teramano, dagli artisti su indicati a tutti i relatori della tavola rotonda “Storia di un manicomio” fino agli psichiatri presenti al convegno scientifico “Follia al femminile: dall’esclusione alla cura” (gli pschiatri Nicola Serroni, Domenico De Berardis e Alessandro Valchera). L’obiettivo è favorire un sempre maggiore coinvolgimento delle eccellenze locali, accogliendo spunti, proposte e idee che contribuiscano ad arricchire il contenuto del Festival e a rendere Teramo centro culturale della Follia.
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Teramo, 14 settembre 2015