LE CASCINE DI GAGGIANO MI
Gaggiano è un comune di 9.014 abitanti, della provincia di Milano. E’ attraversato dal Naviglio Grande ed è situato a sud-ovest di Milano.
Il territorio di Gaggiano prevalentemente pianeggiante, è situato nel Parco agricolo Sud di Milano enel 2014 è stato classificato come il 21° borgo più felice d’Italia.
E’ uno dei comuni più verdi della periferia milanese, il 30% del territorio è stato utilizzato per la cementificazione ed il restante 70% è utilizzato nell’agricoltura.
Venne chiamato Gaggiano perché vi erano molte gazze (in antichità chiamato Gazzano). Comunque il nome potrebbe anche derivare dalla parola longobarda “gehage” che significa “bosco recintato” (il paese si trovava infatti ai margini di un bosco che iniziava a Cesano Boscone).
E’ una città a misura d’uomo, ci sono tanti chilometri di pista ciclabile e per correre all’aria aperta, immersi e sicuri nel verde dei boschi. Per il silenzio è da scegliere come luogo di residenza post lavoro in quanto dista dal capoluogo 15 chilometri ben collegato sia dai treni che gli autobus con corse ogni mezzora. Le associazioni non disdegnano di proporre per i cittadini eventi musicali, teatrali, di tradizione e la risposta è condivisa. Ho partecipato alla notte bianca e camminare è stato quasi impossibile, i negozi tutti aperti e gli uomini di polizia presenti.
La città è poco conosciuta anche dai lombardi. È salito alla cronaca a metà maggio 2015 in seguito alla segnalazione della magistratura tunisina, quando hanno arrestato un ragazzo marocchino di 22 anni con l’accusa di aver pianificato l’attentato al museo di Tunisi nel mese di marzo.
Gaggiano, si differenzia dagli altri comuni per le sue case basse storiche, affacciate sulle sponde del Naviglio e i palazzi ricchi di storia.
Il Palazzo Venini Uboldi è un grandioso edificio settecentesco affacciato sul Naviglio Grande e conserva ancora l’originaria pianta ad “U”. La facciata è caratterizzata da alte finestre distribuite in modo regolare e da una colorazione accesa che mette in risalto gli elementi a stucco e le rifiniture. All’interno si trova un oratorio privato del 1760 fatto costruire da Francesco Venini che fu tra i proprietari del palazzo.
Villa Marino è una residenza di campagna risalente all’inizio del XVI secolo e fatta realizzare probabilmente da Massimiliano Stampaoriginario di Soncino in provincia di Cremona. Lo stabile venne successivamente acquistato come dimora estiva dal finanziere genovese Tommaso Marino (da cui il nome), divenuto ben più famoso a Milano per aver commissionato la costruzione di Palazzo Marino, oggi sede del comune della metropoli lombarda. La leggenda vuole che in questo palazzo il conte Marino uccise la splendida e giovane moglie, Ara Cornaro, originaria di Venezia.
La chiesa parrocchiale di Gaggiano è dedicata allo Spirito Santo ed è realizzata come una struttura moderna per il culto. Nellacostruzione sono stati utilizzati due elementi della moderna edificazione, il cemento armato ed il vetro, traendone una struttura a capanna sul modello dei cascinali lombardi.
Accanto al ponte che supera il Naviglio Grande c’è la ex parrocchia di sant’Invenzio consacrata nel 1573 con una interessante facciata barocca ed un ampio sagrato.
Il Municipio di Gaggiano, un esempio tipico del Rinascimento Lombardo, è collocato in un altro Palazzo Stampa, realizzato sempre nel XVI secolo. Nella sala consiliare è esposto un bel quadro che rappresenta la Madonna con in braccio un bambino, dipinto da Don Giulio Pizzoccheri, pittore autodidatta e parroco nella piccola chiesa di Sant’Andrea, nella località di Barate di Gaggiano. Affrescò negli anni ’50 questa chiesetta.
La città di Gaggiano è attraversata dal Naviglio Grande proveniente dal Ticino la cui costruzione risale al 1177. Era chiamato “navigium de Gaggiano” o “Gazano” ed in un primo tempo arrivava fino a Castelletto di Abbiategrasso e solo nel 1233 venne fatto proseguire sino a Gaggiano e Trezzano. La presenza d’acqua è una delle risorse per il suo territorio che è estremamente fertile. Già nel Medioevo risultavano presenti insediamenti agricoli, le cascine, collegate ai diversi poderi, realizzate dagli ordini religiosi (i Vescovi di Milano, i Benedettini e i Certosini). La sua vocazione agricola è tuttora viva, con 32 cascine e 16 kmq di superficie ad uso agricolo. .
L’equilibrio che dovrebbe caratterizzare la pianura con il legame fra ambiente e sviluppo economico, generalmente è compromesso. A Gaggiano la testimonianza di recupero e salvaguardia di questo legame è protetto.
Ho visitato alcune cascine per capire la loro organizzazione, il lavoro, la loro vocazione agricola, che grazie alla presenza fondamentale dell’acqua è tuttora viva, con 32 cascine e 16 kmq di superficie a uso agricolo nel Parco Agricolo Sud di Milano.
Lo sviluppo storico degli insediamenti delle cascine ha origine dai poderi, residenze delle parrocchie, con giurisdizioni territoriali ben delimitate La costruzione della maggior parte delle cascine risale al XV ed al XVI secolo. La loro costruzione a ridosso dell’alzaia,consentiva di godere dei benefici del canale. L’alzaia è la strada dalla quale con un cavo si rimorchiavano i natanti per mezzo di uomini o animali da tiro. Le cascine lombarde sono a schema quadrangolare con al centro il cortile. La costruzione principale è destinata alla residenza che si affaccia sul canale, mentre le stalle confinano con i campi.
La Cascina Carbonizza è una struttura rurale di interesse architettonico, risale al XV secolo. E’ affiancata dalla strada ciclabile che costeggia il Naviglio Grande da Gaggiano in direzione Abbiategrasso. La costruzione ha un impianto a corte che comprende la casa padronale con portico aperto sul cortile e le case coloniche. Dai documenti, la Cascina Carbonizza risulta già presente sulla tavola della Pieve di Rosate del 1569. Adiacente alla cascina c’è il Fontanile Riccardi. Gli animali lasciati liberi a circolare per la Cascina donano all’ambiente una particolare atmosfera di integrazione tra l’uomo e la natura. Sono stato ricevuto da Tiziano Taini, un giovane agricoltore che con fatica e passione gestisce 130 vacche, animali da cortile, le arnie e 380 pertiche di terreno, circa 15 ettari. La pertica è una unità sia di misura di lunghezza e sia di superfice che non appartiene al sistema standard internazionale. Era usata dagli antichi romani. Ancora oggi si usa in alcune zone d’Italia.Mi ha raccontato che il lavoro è duro, non ci sono feste. L’ultimo giorno del 2014, pochi minuti prima della mezzanotte, ha aiutato una vacca a partorire il vitello, poi ha brindato. Il lavoro inizia presto e termina tardi. Bisogna dar da mangiare a tutti gli animali, raccogliere il letame che servirà per fertilizzare il terreno che una volta arato, serve per il foraggio. Mi ha assicurato che non usa fertilizzante chimico. Ci sono le leggi che obbligano il veterinario a visitare tutti i capi di bestiame, la manutenzione delle macchine agricole, acquistare il gasolio, ed il latte che all’ingrosso viene venduto a 35 cent/litro, un prezzo che appena copre le spese ed il lavoro. Ottanta vacche forniscono il latte ad un caseificio di Novara che realizza secondo lui, il miglior gorgonzola in commercio.A Chilometro zero vende i prodotti agricoli, gli animali da cortile, il Miele di acacia, di tiglio e millefiori.
Il FAI (Fondo Ambiente Italiano), organizza ogni anno nel mese di Settembre a Gaggiano, il percorso della via lattea, un evento allascoperta del Parco Agricolo Sud di Milano, la sua cascina fa parte del percorso.
La CASCINA MOLINO DI SOTTO nasce nel 1739 ed ospitava “L’Ordine monacale delle suore Pie Elemosiniere. E’ ancora attivo uno splendido mulino sospinto dall’acqua proveniente dal vicino Naviglio, usato per la pilatura del riso. È azionato da una pala idraulica perfettamente efficiente e che produce energia elettrica da fonti rinnovabili. Il riso raccolto è quindi lavorato direttamente in azienda, poco alla volta e artigianalmente, grazie al mulino.
Il riso è un cereale che ha bisogno per la sua produzione di molti processi. Lavorare il terreno, la semina, la raccolta, la lavorazione.Prima di asportare la lolla, una pellicina ricca di proteine, vitamine e sali minerali, il chicco viene separato dalle impurità, dai fili d’erba, dal terriccio e dai sassi. A quel punto inizia la “sbramatura” che avviene facendo passare il risone nello sbramino, cioè tra due rulli abrasivi che lo scortecciano. Quindi, la raffinazione o sbiancatura. Tutti i prodotti sono acquistabili nel punto vendita.
Il comune Gaggiano per me è stato una scoperta, una esperienza che mi ha arricchito. Nel suo territorio difende l’ambiente, l’agricoltura, la gastronomia. E ‘un biglietto da visita per i giornalisti dell’ARGALAM (Associazione Regionale Giornalisti Agricoltura, Ambiente, Alimentazione, Territorio, Foreste, Pesca, Energie Rinnovabili), che aderisce all’UNAGA FNSI, (Federazione nazionale della Stampa Italiana).
Le foto sul link:
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Luciano Pellegrini agnpell@libero.it
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