“Sull’immigrazione difficile non condividere le parole del presidente della commissione europea Juncker. Il problema, dopo troppo tempo perduto, è trasformarle in fatti”. Lo dice l’on. Michela Vittoria Brambilla, responsabile del Dipartimento per il sociale e la solidarietà di FI e presidente della commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza. “L’Italia di Renzi – aggiunge – resta comunque nel pantano dei mancati rimpatri”.
“Finora – sostiene l’ex ministro – l’Europa, che “non è abbastanza Europa”, si è dimostrata incapace non solo di prevedere i flussi migratori di questi anni, ma anche, al dunque, di elaborare una credibile ed efficace risposta politica comune. Ci prova (forse) ora, costretta dall’emergenza. Ma in sé la ricollocazione dei profughi non risolverà il problema, se l’Unione, “che non è abbastanza Unione”, non avrà un progetto unitario con regole precise e condivise, fondato su una visione di lungo periodo dei fenomeni. L’Italia di Renzi – con il suo sistema di accoglienza inefficiente, ingiusto e squilibrato – resta comunque nel pantano dei mancati rimpatri: giustamente Juncker e le norme internazionali parlano di “rifugiati” da ricollocare, non dei “migranti economici” che non hanno diritto a protezione umanitaria e che il nostro Paese ospita, per anni, a decine di migliaia. L’accoglienza “alla Renzi” non solo pesa sulle tasche del contribuente italiano più del dovuto, ma incide sui diritti di chi effettivamente fugge da guerre o persecuzioni o dei soggetti più deboli: basti pensare al caso dei minori stranieri non accompagnati, che non sappiamo accogliere adeguatamente”.