L’On. Paolo Tancredi (NCD – AP) ha presentato un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente per verificare quanto sta accadendo nel Parco Marino del Cerrano.
In particolare, Tancredi chiede di conoscere se il Ministro sia a conoscenza e, quindi, se sia intervenuto per evitare che le nomine del rinnovando Cda siano effettuate irregolarmente.
“A mio avviso – afferma l’Onorevole Tancredi- potrà procedersi alle nomine della nuova compagine consiliare solo a seguito della modifica dello Statuto, concepito sulla base di un numero diverso di componenti, ovvero nove, a fronte dei cinque previsti, ad oggi, dalla legislazione vigente”.
Se non si dovesse procedere in tal senso, il Comune di Pineto, detentore della maggioranza relativa delle quote (45%), non potrebbe nominare alcun componente di propria emanazione, con ciò determinando una palese irrazionalità del sistema di elezione e, dunque, una chiara illegittimità delle procedure.
Ulteriore e palese irregolarità si riscontra, inoltre, nei bandi pubblicati che, contrariamente a quanto previsto dalla legge, non richiedono in capo ai candidati il requisito della specifica esperienza nel campo delle attività ambientali.
Tutto ciò nel contesto di un Parco Marino caratterizzato da gestione virtuosa ed efficiente, balzato agli onori della cronaca per aver ottenuto, prima area marina protetta in Europa, la Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS), un ambito riconoscimento che si aggiunge a quello del Ministero dell’Ambiente che l’ha premiata per efficienza gestionale, collocandola al secondo posto assoluto nella classifica delle 32 aree protette.
“Il Parco del Cerrano – conclude l’On.le Tancredi – ha tutte le carte in regola per rappresentare, anche a livello europeo, il modello di Parco ‘sostenibile’ ed efficiente che tutela, promuove e valorizza il territorio, coinvolgendo tutti gli attori che in esso operano. Non disperdere e vanificare il lavoro finora svolto rappresenta un dovere per tutti gli amministratori e per chi, nelle istituzioni, rappresenta il territorio”.
Soprattutto se un modello virtuoso è messo a rischio da manifeste divergenze politiche, mal celate sotto false sembianze di banali questioni di legalità.
Roma, 24 settembre 2015.