USA. Verso il voto
Fino ad ora i 16 candidati repubblicani alla presidenza USA (ossia i candidati che sperano di essere scelti come il rappresentante del loro partito alla lotta contro i
democratici per la Casa Bianca) si sono scontrati (per modo di dire) nelle
classiche riunioni televisive dove ognuno dice quello che vuole e spesso dice male degli altri.E ‘ un giochetto come lo sparring dei pugili prima di un combattimento per il titolo mondiale. La politica ha il dovere di far capire agli elettori che cosa i suoi rappresentanti intendono fare,quali sono i loro programmi,come credono di riuscire a convincere cento milioni di elettori,quanto contano di spendere per riuscire nel loro intento.Ed eccoli di fronte alla camera tv che rispondono alle
domande dei giornalisti .Anche qui,comunque,le domande sono presentate molto accuratamente. Il giornalista di destra sa bene che cosa chiedere al candidto che s’appoggia a sinistra. Qualche volta sono domande-trappola che rendono nervoso l’intervistato.Lo stesso succede con le domande del giornalista che vuol mettere in imbarazzo il candidato che s’appoggia a destra.
Una volta i candidati si presentavano su palchi immensi e urlavano le loro proposte.Oppure salivano su un treno messo a loro disposizione e dalla parte finale di un vagone cercavano di rendere chiare le loro idee.Oggi (infatti da un po’ di tempo) la tv ha cambiato tutto.Non ci sono piu’ molti discorsi faccia a faccia tra il candidato e gli elettori.Meno lavoro e maggior ascolto.
La vera “lotta” scattera’ il primo febbraio del 2016 allorche’ ci sara’ il primo voto ufficiale nello Stato dell’Iowa.Uno Stato puramente agricolo del quale non si sente parlare molto.Pero’ il fatto che quel giorno si comincera’ a capire come e’ il vero umore del popolo,rende l’Iowa un posto importante,pieno di stampa e curiosi.
Oggi seguiremo le schermaglie dei 16 candidati.Tra non molto pero’ ci
sara’ un altro giochetto alla Aghata Christie:e poi erano 14,e poi 13 e poi 12 e via di questo passo.
Benny Manocchia