USA. Vi racconto l’America..di Benny Manocchia, seconda puntata
Una volta messo piede negli Stati Uniti, scatta il pensiero:non sono piu’ a casa;vediamo dove sono realmente.I primi contatti quasi sempre incerti,soprattutto se la conoscenza della lingua inglese e’ povera.
Ieri, come oggi, l’americano tende ad accogliere lo straniero con aria serena,soprattutto perche’ qui vivono gli eredi di cento civilta’ estere:
ci sono gli italiani d’America per gli italiani d’Italia,gli irlandesi d’America per gli irlandesi d’Irlanda,i tedeschi d’America per i tedeschi della Germania e via cosi’. Aiuta un po’.In parte, stessa lingua,stessa religione,stesso
cibo. L’America, buon Dio, non e’ poi cosi’ lontana dalla Patria lasciata di recente! Ma non aspettatevi molto quando si arriva alla famiglia,
che va avanti,in America,come un carro armato.Trovare una stanza non e’ poi difficile,arrivare al mensile “giusto” e’ un po’ piu’ difficile.alla manutenzione del locale,alle persone che fanno visita al nuovo arrivato,all’uso di liquori in quella stanza. “We are clean people” vi dicono subito, e ci aspettiamo che lo sia anche tu.Il visitatore,magari un po’ viziato in casa da mamma,si trova lievemente a disagio,ma deve
rispettare i patti. Il vero distacco dalla tua vita di prima.
Qualche volta il nuovo arrivato pensera’:pero’,tutto sommato, forse e’ meglio cosi’.Forse si sentira’ piu’ maturo,pronto a confrontarsi con le dure
richieste del nuovo mondo.
E si avvia al confronto con gli Stati Uniti d’America…