Un confronto che confonde.La prima cosa che si cerca e’ un lavoro.Anni
fa,per ottenere il visto d’ingresso e di permanenza negli Stati Uniti bisognava presentarsi al Consolato americano,a Napoli,e parlare con
lo specialista dell’immigrazione.Lui ti ricordava:andrai in America perche’
qualcuno ha assicurato che avrai un lavoro, o comunque pensera’ al tuo sostentamento se il lavoro non ci sara’ per qualche motivo.Oggi e’
piu’ facile venire in USA con permessi trimestrali ed oltre.Vedete,l’America ha le capacita’ di seguirti come un mastino se tu decidessi di restare qui…illegalmente.
Inoltre,ammettiamolo,questa nazione ha capito l’importanza del turismo,che piena le tasche del patrimonio statunitense con miliardi di dollari.Quindi:come to America! e’ l’invito.
Ora siete qui.Dove? Una statistica ha confermato che il 92 per cento degli immigrati soprattutto europei si ferma a New York.Il rimanente raggiunge piccoli paesi (soprattutto) dove ha parenti o amici.
Nella West Coast gli immigrati asiatici vanno a San Francisco o a Los Angeles.
New York oggi ha una popolazione di oltre 18 milioni di abitanti (tra i cinque distretti della citta’ e le zone limitrofe che includono parte del Connecticut e del New Jersey).
Siete a New York,dunque,e cercate lavoro.Il lavoro “assicurato” prima del vostro arrivo richiede la conoscenza dell’inglese.Importante cominciare a biascicare questa lingua che a Brooklyn,per esempio,diventa quasi incomprensibile.Ma voi siete convinti di
conoscerla. Dopotutto avete visto tanti film o telefilm in inglese con Robert Redford,De Niro,Pacino ed altri attori… Sara’
come entrare in un labirinto.Dal quale,diciamolo subito,prima o poi sarete
capaci di uscire perche’ – chiacchiere a parte – ho visto italiani capaci di fare cose che persone di altre nazionalita’ sognano.
E ora comincate a lavorare in America…