Venerdi 30 ottobre è stata dichiarata la fine delle Officine Maccaferri di Castilenti (Te) per scelta della stessa direzione aziendale. La chiusura è prevista entro i prossimi due mesi dopo i quali 42 dipendenti della Vallata del Fino vedono perdere il proprio posto di lavoro in maniera del tutto inspiegabile e inaspettata: l’attività viaggiava a ritmo di doppia produzione e considerevoli investimenti – ben 2 milioni di euro – erano stati stanziati per prospettive espansionistiche.
Il deputato Sel Gianni Melill ha prontamente presentato un’interrogazione al Ministero del Lavoro e a quello dello Sviluppo Economico in merito alla situazione sconcertante che ha colpito lo stabilimento, chiedendo di “convocare parti sociali, enti locali, Regione Abruzzo per cercare positive soluzioni e scongiurare un ennesimo dramma sociale».
Quaranta ore di sciopero sono state decise in assemblea sindacale da parte dei lavoratori, mentre con proteste ad oltranza i sindacati chiedono risposte plausibili pretendendo l’assoluta salvezza della Maccaferri attraverso lo studio di una soluzione alternativa alla chiusura. Fiom Cgil, Fim Cisl ed Rsucommentano così l’accaduto: “E’ una decisione inaccettabile, giunta improvvisamente senza preavviso dopo un accordo sindacale con la Direzione che portò il nuovo assetto produttivo attuale”.
Doriana Roio
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