COMUNICATO DI MARIO MAZZOCCA

PARCO COSTA TEATINA – Comunicato
13/11/2015 – Non senza un pizzico di stupore, apprendiamo dal
Consigliere regionale FI Mauro Febbo che dopo l’epilogo della
Conferenza
di Servizi del MiSE su Ombrina Mare “non ci sono più motivi logici per
portare avanti il progetto del Parco”, e che, da allora Assessore
regionale, “aveva già nel 2012 chiuso la perimetrazione del
Parco”.
Apprendiamo favorevolmente che il Consigliere Febbo, che si è spesso
dichiarato contrario all’istituzione dell’area protetta, affermi di
essere arrivato a un passo dall’obiettivo, che (se – a sua detta – non
fosse stato “affossato dagli stessi dirigenti” del PD oggi al
governo
della Regione) “avrebbe potuto allontanare definitivamente
l’insediamento di Ombrina Mare”. Anche il consigliere Febbo,
dunque,
finalmente riconosce la validità delle posizioni di chi, come noi,
prefigura da tempo un modello di sviluppo realmente sostenibile per il
nostro territorio.Di certo c’è che, dopo 15 anni si arriva alla
definizione della perimetrazione del Parco nazionale della Costa Teatina
fatta dal commissario Pino De Dominicis, e che la Presidenza del
Consiglio “dovrebbe” emanare il previsto Decreto istitutivo.
Conseguentemente, sui contenuti qualificanti e caratterizzanti l’area
protetta (piano, norme, regolamenti ecc.) una volta istituita, come da
specifica Risoluzione approvata dal Consiglio Regionale il 15 aprile
scorso, va ricercata è trovata la massima intesa con i territori e le
comunità, anche attraverso la costituzione di un tavolo di lavoro con
tutti gli enti coinvolti. Questa, per noi, è una parte dell’impronta di
sostenibilità con cui vogliamo caratterizzare lo sviluppo della nostra
regione. Uno sviluppo fatto non solo di rispetto dell’ambiente e di
pedissequa preservazione dello “statu quo”, ma di promozione e
valorizzazione delle tantissime risorse naturali abruzzesi. Uno sviluppo
in cui le attività umane e l’uso del territorio a fini produttivi siano
in perfetta simbiosi con il territorio che le ospita, sia esso naturale
che antropizzato. Uno sviluppo che, per essere chiari, stride con
l’idea
di costruire un cementificio sopra Punta Penna o utilizzare 14 ettari di
territorio per un complesso edilizio da 400 posti letto e 300 posti
barca a ridosso del SIC “Fosso delle Farfalle”. Se taluni
prefigurano
una simile idea di sviluppo per l’Abruzzo, che ovviamente non coincide
con la nostra, sarebbe cosa buona e utile che lo dicessero chiaramente,
senza nascondersi dietro demagogiche argomentazioni e articolate
dietrologie, nella spasmodica ricerca di capri espiatori ad ogni costo,
evidenziando una latente malcelata ipocrisia ed una confusione
intellettuale di fondo.Resta l’amaro in bocca, quello derivante dalla
conferma del fatto che se il Parco Nazionale della Costa Teatina fosse
realtà (almeno da qualche mese) oggi non staremmo parlando più del
progetto “Ombrina Mare”; a Parco istituito, infatti, con una
semplice
delibera la regione sarebbe stata in grado di mettere una pietra tombale
su “Ombrina”.
Mario Mazzocca – Sottosegretario Regionale all’Ambiente