Negli ultimi due giorni di esposizione, Sabato 7 e Domenica 8 novembre prossimi, la MOSTRA FOTOGRAFICA dedicata alla vita, al lavoro e alle immagini della storia quotidiana degli abitanti del Comune di Roseto degli Abruzzi, delle campagne e località circostanti, negli anni dell’immediato dopoguerra dal 1945 al 1960, resterà aperta sia al mattino dalle ore 9,30 alle ore 12,30 e sia al pomeriggio dalle ore 15,30 alle ore 19,00.
Nella giornata conclusiva di Domenica 8 novembre, alle ore 18,00 ci sarà una prima comunicazione dei risultati del “laboratorio storico fotografico” attraverso il quale, insieme ai visitatori, sono stati evidenziati e raccolti alcuni significativi spaccati di vita rurale e di comunità paesane non più esistenti, che l’obiettivo fotografico ha colto in una fase di impegno gioioso per la ricostruzione postbellica e, nonostante l’immediato e duro dopoguerra, un clima di intenso fervore, che viene restituito dall’occhio attento e affettuoso di un testimone, artista sensibilissimo, osservatore interno di quel mondo appena scomparso dietro l’angolo, nel quale ancora affondano le nostre radici.
Le fotografie in bianco e nero, sono esposte nelle Sale Rinascimentali del “Palazzo Pangia” ex Mezzopreti, nel Centro Storico di Montepagano, in Corso Umberto I, n. 75 e ritraggono i protagonisti della storia quotidiana e della ricostruzione postbellica sul nostro territorio: lavoratrici delle fornaci di Roseto, operai e operaie dei primi opifici, tabacchine, artigiani, pescatori, contadini al lavoro nei campi, maestri, scolari, studentesse, ciclisti, motociclisi, bagnanti e turisti dell’epoca.
E’ parso ai tantissimi e attenti visitatori quasi di ri-sentire voci, discorsi, motti che i paesani, contadini e artigiani si scambiavano mentre svolgevano il lavoro, mentre foto di gruppo trasmettevano l’allegria, scandita dallenote frizzanti della fisarmonica,anima dei festini paesani, dei matrimoni e delle più importanti cerimonie religiose, specialmente all’interno del grande mondo contadino.
Per l’Associazione Culturale Città per Vivere
Giovanna Forti e Pio Rapagnà