“Che facciamo?”, mi chiese giorni fa un lettore di Giulianova.Si riferiva alla
situazione del calcio nel nostro paese.Chiara,sincera domanda di un giuliese
che non sapeva piu’ cosa dire,cosa fare, preso nella morsa tra l’affetto verso i colori locali e il disgusto per l’attuale situazione.
Oggi ci si aspettava una ripresa,che dico,il rinascimento del vecchio calcio giallorosso.Una partita da affrontare alla cieca,sudore
pianto e sangue,come nelle vecchie canzoni. Trecento spettatori,dico trecento,tra abbonati e ospiti.Bombe durante e dopo la gara.Perche? Forse e’ uno sfogo dei tifosi? Certo lo sfogo di chi perde va sempe accettato,ma non lo sfogo con bombe.Eppoi
gli sfoghi vanno affrontati in maniera diversa,nel caso del calcio basterebbe risvegliare gli animi sopiti dei giuliesi,presi dalla sciocca politica e lontani dal campo di calcio.I miei compaesani non sanno piu’ guardare indietro,e purtroppo non riescono nemmeno a guardare avanti.
Percio’ ho deciso di rispondere alla cara persona che chiede:che facciamo?
La squadra va ritirata dal campionato,non e’ una offesa.L’ultimo posto in classifica va lasciato a un’altra squadra,non al Giulianova.
Ecco,allora, che dovete fare.L’alternativa e’ continuare a piangere e sfogarsi con bombette.
Benny Manocchia