Banchetti in tutta la provincia: si comincia a Teramo il 12, il 13 e il 20 dicembre per la campagna di raccolta fondi a favore del Centro antiviolenza La Fenice “Cuori di donna”.
Le donne della Commissione pari opportunità della Provincia insieme alla Consigliera di Parità saranno a Piazza Martiri con un oggetto denso di simboli per la sua storia e per il messaggio che attraverso di esso vuole trasmettere la Cpo: un pegno d’amore contro la violenza di genere.
Il pegno è quello della “presentosa”, tradizionale gioiello abruzzese che rivisitato in chiave tecnologica: la trama in filigrana viene proposta in materiale plastico di riciclo e realizzato in 3D dall’artigiano digitale Isidoro Vagnozzi.
Il contributo minimo di 10 euro che sarà chiesto per ogni “presentosa” servirà a finanziare il Centro Antiviolenza La Fenice che, insieme alla centro di accoglienza per donne maltrattate, rappresenta il punto di riferimento per chi è vittima di violenza.
“Sono centinaia, purtroppo, e, leggendo i dati della Fenice, si conferma un triste primato: nella maggior parte dei casi si tratta di donne che subiscono violenza da un marito, un fidanzato o comunque da un congiunto – dichiara la presidente della Cpo, Monica Brandiferri – questa iniziativa ci consente di avvicinare direttamente i cittadini e di sensibilizzare donne e uomini sull’esistenza di servizi di supporto al disagio familiare o di coppia che possono essere molti utili anche nella prevenzione del fenomeno e che comunque sono a fianco delle donne maltrattate: allo stesso tempo ci permette di raccogliere fondi per sostenere il Centro antiviolenza”.
Fondi utili perché i centri antiviolenza e le case di accoglienza non sono inseriti fra i “servizi sociali essenziali” e non godono di linee di finanziamento stabili e sono spesso mantenuti in vita con contributi regionali o comunque di enti locali.
“Anche per questo – specifica in proposito la vicepresidente della Provincia, Barbara Ferretti – la Provincia vorrebbe dare una casa stabile alla Fenice: un intero immobile che si trova in via Bafile a Teramo: presenteremo una richiesta di finanziamento alla Fondazione Tercas per la sua ristrutturazione”.
Alla conferenza stampa hanno partecipato Tania Bonnici Castelli, componente della Cpo, che ha sottolineato “il valore simbolico di questo oggetto scelto anche perché incarna tradizione e innovazione” e la Consigliera di parità, Anna Pompilii che ha ricordato l’impegno della Cpo e dell’ufficio della Consigliera a fianco delle donne maltrattate: “un tema che ci è caro e che ci viste sempre in prima linea anche con iniziative concretamente utili a sostenere la rete dei servizi antiviolenza”.
I dati del Centro La Fenice. Sono 398 le donne prese in carico; la maggior parte di queste, 137, vivono nel capoluogo mentre 95 nell’area della costa-sud e 59 in Val Vibrata: il resto delle donne assistite proviene dalle aree interne. La stragrande maggior parte è italiana (296); il 20% è laureata; il 31% è diplomata. La fascia d’età che maggiormente si rivolge al Centro è quella dai 40 ai 60 anni (185) a seguire quella che 26 a 40 anni.
Il dato più inquietante, conosciuto ma che rimane il più tragicamente significativo, è che il maggior numero di violenze si registra in famiglia: le coniugate sono 186, le conviventi 67 e l’autore del maltrattamento in 267 casi è proprio il coniuge o il convivente. In 28 casi è un familiare, in 25 un conoscente e solo in 4 casi è uno sconosciuto.
Teramo 7 dicembre 2015