Discarica Santa Lucia di Atri, Mercante: “Si risolvano le criticità piuttosto che pensare alle proprie tasche”.

 

L’Aquila, 15.01.2016 – “La recente notizia della liquidazione delle indennità ai componenti del Cda del Consorzio Piomba-Fino, non fa altro che aggiungere, alle problematiche già evidenziate, ulteriori dubbi sulle modalità di gestione della discarica Santa Lucia di Atri”. È quanto affermato dal Consigliere regionale del M5S, Riccardo Mercante, che lo scorso mese di novembre aveva presentato una interrogazione al Sottosegretario Mazzocca proprio al fine di metter in luce le criticità del sito atriano.

Sin dalla sua nascita la discarica Santa Lucia – ha spiegato Mercante – è stata caratterizzata da innumerevoli irregolarità alle quali se ne sono aggiunte altre nel corso di questi anni, alcune, probabilmente, risolte, come riferitomi dalla stessa Regione, ed altre, invece, ancora da chiarire. Come precisato, infatti, nel documento consegnatomi dal Sottosegretario Mazzocca, alcuni procedimenti autorizzatori sono ancora in corso necessitando di esami più approfonditi, segno, forse, che non tutto sta funzionando come dovrebbe. Ma ancor più grave è che sia stato confermato il conferimento in discarica di rifiuti non precedentemente trattati, in violazione delle leggi in materia, oltre al fatto che, ad oggi, non risultano ancora concluse le procedure di valutazione sulla contaminazione delle aree interessate e sulla sicurezza dell’intero sito. Mi chiedo, quindi, come sia possibile pensare di gestire una nuova discarica in un simile contesto, tra vecchie criticità, compresa l’ubicazione stessa degli impianti su un sito non idoneo, sottoposto a vincolo paesaggistico ed oltretutto fragile dal punto di vista geomorfologico, e questioni di primaria importanza, come la tutela della salute dei cittadini e della sicurezza pubblica, non ancora risolte.

Se a questo, poi – ha continuato Mercante – si aggiungono anche irregolarità all’interno dello stesso Consorzio di gestione, è evidente che degli interessi dei cittadini atriani e dell’intera provincia teramana nessuno si preoccupa. Accade in questa vicenda quello a cui, purtroppo, ci stiamo abituando in questi ultimi anni: una gestione, cioè, da parte degli amministratori improntata più al proprio benessere che a quello della collettività. Tanto è vero che invece di sciogliere i gravissimi nodi che ancora circondano la discarica di Atri, il Consorzio ha ben pensato di liquidare ai membri del cda lauti compensi in totale violazione, per giunta, di quanto disposto dal D.L. 78/2010 che vieta, per tali ipotesi, la corresponsione agli amministratori di emolumenti ed in totale noncuranza di quanto precisato della Corte dei Conti che, con la delibera 4/2014, ha confermato l’applicazione di tale divieto anche ai componenti dei consigli di amministrazione dei consorzi.

Adesso – ha concluso Mercante – mi pare necessario un intervento risolutivo da parte della Regione che vada ad aggiungersi alle procedure sanzionatorie sollecitate nella mia interrogazione. È ora di fare chiarezza, una volta per tutte, sulla vicenda, preoccupandosi di Atri e dei suoi abitanti e non certo degli interessi personali di pochi individui”.