e contenimento del consumo di suolo
Passi avanti nella pianificazione, ma occorre aggiornare le cartografie e si deve poi dar seguito ai buoni propositi
Nella giornata di ieri, il WWF Teramo ha presentato le proprie osservazioni in merito alla “Variante al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale” e al “Piano strategico per la sostenibilità ambientale e il contenimento del consumo di suolo” che, nelle intenzioni dell’Amministrazione provinciale, vanno a costituire gli “Indirizzi strategici per la pianificazione territoriale in materia di sostenibilità”.
“Si tratta”, ha dichiarato Claudio Calisti, Presidente del WWF Teramo “di due importanti strumenti di pianificazione e programmazione degli interventi, non solo urbanistici, sul territorio provinciale. Porre l’attenzione alla pianificazione del territorio e al consumo del suolo è fondamentale in un Paese come l’Italia dove la superficie ricoperta dal cemento dal secondo dopoguerra è quadruplicata e oggi è valutabile intorno al 7,5% di quella nazionale, contribuendo a rendere più precario l’equilibrio idrogeologico, dissipando le nostre risorse naturali e amplificando i fenomeni estremi causati dai cambiamenti climatici”.
Per quanto attiene il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale il WWF ha evidenziato come vadano meglio puntualizzate alcune norme e soprattutto vadano integrate le cartografie che la variante non modifica e che quindi non tengono conto dei piani sovraordinati aventi valenza ambientale e di tutela del territorio intervenuti o in corso di redazione. La variante in discussione, infatti, è solo normativa, e le cartografie, ormai risalenti a 15 anni fa (il Piano vigente è stato approvato nel marzo 2001), necessitano di un aggiornamento sia per il mutato quadro conoscitivo del territorio sia per dare valore alla normativa e agli indirizzi di tutela e sviluppo sostenibile nel frattempo intervenuti.
Per il WWF questi due strumenti di pianificazione sono sicuramente utili per indirizzare le pianificazioni comunali, anche se l’esperienza insegna che i problemi arrivano nella successiva fase attuativa. Ad esempio, l’unico Piano d’Area approvato e vigente risulta essere quello relativo alla Media e Bassa Valle del Tordino: si tratta di uno strumento sicuramente importante che contiene anche soluzioni innovative, ma di cui non si è tenuto conto né a livello di azioni concrete, né come recepimento nelle strumentazioni urbanistiche comunali o nei progetti relativi a infrastrutture e spazi urbani.
“Se è vero che le Province sono state ampiamente ridimensionate”, conclude Calisti, “il ruolo del PTCP rimane, in particolare in una regione come l’Abruzzo in cui la pianificazione di rango sovracomunale dovrebbe assumere una valenza strategica, soprattutto per la tutela dell’ambiente e del paesaggio”.