Controlli insufficienti o mancanti sulla qualità dei servizi erogati dalle comunità, tempi di risposta troppo lunghi da parte dei servizi sociali e dei Tribunali per i minorenni, ritardi nel pagamento delle rette anche di nove mesi. Sono alcune delle criticità individuate da Lara Sgobbi, della fondazione “L’albero della vita onlus”, durante l’odierna audizione sui minori fuori famiglia davanti alla commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, presieduta dall’on. Michela Vittoria Brambilla (Fi).
L’esperta sottolinea le difficoltà delle amministrazioni pubbliche nel rapporto con il privato sociale. “C’è ancora poca attenzione – spiega Sgobbi – sugli standard qualitativi delle prestazioni: si controlla magari l’idoneità fisica di una comunità, ma non il livello delle prestazioni. I “tempi” dei Tribunali e dei servizi pubblici sono troppo lunghi, non corrispondono a quelli delle associazioni di volontariato, che seguono i bambini, e soprattutto dei bambini stessi, che crescono e trascorrono magari anni in comunità nel “silenzio” delle autorità. Vera e propria emergenza, poi, è quella delle rette: insufficienti a garantire alta qualità anche quando si aggirano intorno ai 100 euro e pagate con grandissimo ritardo, anche di nove mesi: situazione che mette praticamente in gravissima difficoltà le organizzazioni di volontariato”.
“Anche le osservazioni ascoltate oggi – commenta l’on. Brambilla – rinviano a problemi già emersi più volte durante i nostri lavori: la frammentazione delle competenze, l’insufficienza delle risorse, la disomogeneità di trattamento sul territorio nazionale. Non per caso, anche in sede di esame del piano nazionale per l’infanzia, abbiamo chiesto al governo proprio di impegnarsi per individuare i livelli standard delle prestazioni, per rendere stabile e continuo il finanziamento almeno a determinati capitoli di politica sociale, e per intervenire su una governance che appare ed è troppo dispersiva”.