Il futuro del porto di Giulianova tra gravi mancanze ed improbabili certezze.

 

La decisione di riunire la prossima giunta comunale di concerto con l’Ente Porto presso gli uffici di quest’ultimo, si presta a spunti di riflessione amministrativa e politica.

Porto di Giulianova, Ph. Ennio Pomponio
Foto Archivio. Porto di Giulianova, Ph. Ennio Pomponio

Sul piano amministrativo è difficile capire come si possa continuare a tentennare rispetto al problema delle competenze e degli oneri relativi alla pulizia dell’area portuale.

IL nostro gruppo è da oltre un anno impegnato in una campagna di sollecitazione rivolta all’amministrazione comunale, sottolineando un concetto chiaro e che non ammette interpretazione dalle leggi di riferimento:

 “La raccolta dei rifiuti sull’area portuale non deve e non può essere a carico dei cittadini di Giulianova!”

Un concetto talmente semplice che è stato puntualmente disatteso!

Ora con un sussulto di coscienza si intende prendere in considerazione la grave problematica e ci si reca “di gran carriera” all’Ente Porto.

Bene, ma a discutere con chi?

E qui arriviamo sul terreno puramente politico.

Resta da pensare che, a meno che la trasferta di giunta prossima non voglia essere un’ulteriore ed inutile perdita di tempo per tutti e  soprattutto per la città di Giulianova che ancora non riesce a vedere decollare la sua ricchezza più grande (il porto), si voglia cogliere l’occasione per consolidare improbabili collaborazioni decidendo di attribuire il confronto sulle strategie future ad un consiglio di amministrazione, quale quello dell’Ente Porto, ormai indirizzato verso la sua scadenza naturale (Dicembre 2016).

A tale proposito, stante la composizione dell’Ente stesso, sarebbe curioso ed utile conoscere il pensiero della Regione Abruzzo e della Provincia di Teramo.