Teramo e Provincia

Biciclettata Adriatica verso il Referendum del 17 Aprile Domenica 10 aprile da tutta la regione sulla costa teramana

 

 

Presentata questa mattina a cura del Coordinamento provinciale per il Si al referendum del 17 aprile, la “Biciclettata adriatica”: una manifestazione che coinvolgerà centinaia di ciclisti e appassionati delle due ruote ecologiche a sostegno delle ragioni del  Si.

 

L’oggetto del referendum del 17 aprile sono solo le trivellazioni effettuate entro le 12 miglia marine (che corrispondono a circa venti chilometri). Non sono quindi la maggior parte delle trivellazioni in acque italiane, complessivamente 66 e collocate soprattutto oltre le 12 miglia, e dunque fuori dal referendum. Sulla base del quesito referendario si chiede agli italiani di votare sulla possibilità che alla scadenza delle concessioni, queste possano essere rinnovate fino ad esaurimento del giacimento. Il Comitato del SI, come spiegato questa mattina in conferenza stampa a Teramo,  dai rappresentanti delle numerose associazioni che aderiscono al Comitato per il SI “ritengono che le concessioni in scadenza non vadano rinnovate ma, soprattutto, vogliono sensibilizzare i cittadini sulle questioni di fondo sollevate dal referendum e sulla opportunità di esercitare il proprio diritto di voto non disertando le urne. Il voto è una conquista, non rinunciamo a utilizzarla” ha affermato Marco Borgatti.

La “biciclettata” parte da Martinsicuro a nord e da Silvi a sud per fare tappa a Pineto dove Marco Santarelli, esperto di reti e di energia, darà vita ad un laboratorio divulgativo sulle rinnovabili. “Portiamo a Pineto l’esperienza della Scienza in valigia, il format ideato insieme a Margherita Hack, oggi diventato un vero e proprio spettacolo divulgativo che gira  l’Italia ed è stato trasmesso anche sul canale Marcopolo. Ovviamente in questo caso il focus è sull’energia per dimostrare che la produzione migliore e quella che deriva dalle fonti rinnovabili e che è arrivato il momento di dare una incisiva svolta per uscire dal medioevo energetico”.

Qualche dato fornito da Marco Santarelli

 

L’incidenza sul fabbisogno energetico nazionale degli idrocarburi estratti entro le 12 miglia marine è pari all’1% per il petrolio e al 2% per il gas (o forse anche meno, visto che nel 2013 l’incidenza complessiva su terraferma e mare (entro e oltre le 12 miglia) era pari al 3% per il petrolio e al 4% per il gas) (Fonte: Decreto interministeriale 8 marzo 2013 – Strategia energetica nazionale, p. 18). Gli incentivi diretti e indiretti alle fonti fossili in Italia ammonterebbero ogni anno a 14,7 miliardi di euro (fonte: Dossier “Stop sussidi alle fonti fossili” – dicembre 2015, Legambiente). Alle casse dello Stato vengono versati dalle multinazionali 340 milioni di euro circa in media all’anno: le royalties dovute sono pari al 10% per il gas e il petrolio estratti su terraferma; al 7% per il petrolio estratto in mare; al 10% per il gas estratto in mare. In mare: per le prime 50.000 tonnellate di greggio estratto all’anno non si paga niente; e così anche per i primi 80 milioni di metri cubi di gas (Fonte: “Indicazioni generali sulle royalties applicate alle produzioni di idrocarburi”, Ministero dello Sviluppo Economico). Il 90-93% di ciò che si estrae è di proprietà di chi lo estrae. Non c’è nessun rapporto tra diminuzione delle estrazioni e importazioni di idrocarburi: nel 2010 la produzione di gas nazionale è stata pari a 8.406 milioni di metri cubi e le importazioni sono state pari a 75.304 milioni di metri cubi; nel 2013 la produzione di gas nazionale è stata pari a 7.735 milioni di metri cubi e le importazioni sono state pari a 61.966 milioni di metri cubi; nel 2014 la produzione di gas nazionale è stata pari a 7.149 milioni di metri cubi e le importazioni sono state pari a 55.757 milioni di metri cubi (Fonte: Situazione energetica nazionale 2014, relazione del luglio 2015, Ministero dello Sviluppo Economico). Dal 2010 al 2014 la produzione nazionale è scesa di 1.257 milioni di metri cubi, mentre l’importazione è diminuita di 19.547 milioni di metri cubi. Gli occupati complessivi nel settore Oil&Gas in tutta Italia erano al 2010 – tra diretti e indotto – circa 34.000 (Fonte: Nomisma Energia). Il settore, com’è noto, è poi entrato in profonda crisi e questo ha avuto effetti negativi anche sull’occupazione. Come è possibile sostenere oggi che con una eventuale vittoria del “sì” si perderebbero 130.000 posti di lavoro?

 

 

La manifestazione inizierà alle 09.30 da Martinsicuro, presso il molo della foce del fiume Tronto. La carovana farà poi tappa alle 10 presso la bambinopoli “R. da Nilo” di Alba Adriatica, mentre alle 10.40 si ritroverà alla fine del lungomare sud di Tortoreto Lido. Alle 11 la carovana “No Triv” ha in previsione la sosta in Piazza Dalmazia a Giulianova, per poi transitare alle 11.20 sul ponte ciclopedonale che scavalca il Tordino, a Cologna Spiaggia. A mezzogiorno, il gruppo arriverà presso il Lido Celommi, al centro di Roseto, nel lungomare intitolato a Pasquale Celommi, guadagnando poi alle 12.30 l’inizio della pista ciclopedonale di Scerne.

 

Alle 13, la carovana di ciclisti arriverà si ferma a Pineto dove viene raggiunta da quella partita da Piazza Fermi a Silvi alle 12.30.

 

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